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Le potenzialità dell'XML

Con l’XML, che si configura come un potente metalinguaggio in grado di superare i limiti dell’HTML, sarà allora possibile potenziare le funzionalità di Internet, creando, gestendo, manipolando e mantenendo in futuro applicazioni ipermediali sempre più complesse on-line sul web, ma soprattutto (per quel che concerne i nostri interessi squisitamente umanistici), grazie alla possibilità di introdurre tag custom per codificare ogni tipo di fenomeno testuale o di elemento documentale, l’XML si presenta come uno strumento innovativo e ricco di potenzialità, offrendo all’utente la possibilità di comprendere il significato delle componenti testuali con l’ausilio dell’utilizzo personalizzato dei marcatori. Senza dimenticare il fatto che l’XML, essendo un sottoinsieme dell’SGML, compatibile con l’HTML, consente di utilizzare anche vecchi tools per la gestione e la manipolazione di documenti codificati secondo le specifiche del W3C, visto che molti parser e conversion tool progettati per HTML e SGML funzionano perfettamente anche con l’XML.

E il futuro pare davvero roseo per l’utilizzo generalizzato dell’XML, a partire dal web, dato che le aziende leader del settore, come Microsoft e Nestscape, stanno accogliendo e supportando la progressiva implementazione delle specifiche del W3C, che rappresenta senza dubbio un salto evolutivo significativo nell’architettura del Worl Wide Web e di Internet.

Ma l’XML si può prestare benissimo – con la libertà di creazione di marcatori ad hoc – anche per contribuire a migliorare e a razionalizzare, offrendo nuovi strumenti, lo studio, il confronto e la rappresentazione elettronica dei testi critici. Nel campo dell’ecdotica, infatti, è possibile utilizzare i marcatori XML per cercare di dare ordine e di fornire possibilità gestionali nuove ai “vecchi” apparati critici, ed alle edizioni critiche in generale, in cui convenzioni simbolico-grafiche e di impaginazione hanno condotto alla produzione di documenti difficili da riprodurre meccanicamente in forma digitale, soprattutto per quel che concerne repertori ed apparati critici, ma anche per il testo stesso dell’edizione critica.


Pietro Bortoluzzi