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Mario Parisella

Webmaster e ideatore di Sordinoline

Mario Parisella, webmaster e ideatore di Sordinoline, descrive attraverso il suo percorso umano e professionale il rapporto bello ma difficile fra le persone con disabilità uditive gravi e le nuove tecnologie.
Le persone sorde sono motivate all’uso di questi strumenti perché permettono loro di comunicare in modo disinvolto e aggirando la condizione della sordità, ma accedono con fatica a un elemento fondamentale della pagina online: il testo.
Per chi convive con questo tipo di disabilità può essere problematico intendere il senso della parola scritta da persone udenti.
La legge Stanca ricorda che si deve sottotitolare un file audio per renderlo accessibile ai sordi, ma questo non basta: bisogna scrivere questi sottotitoli con la maggiore chiarezza e semplicità possibile, altrimenti saranno inutili.
Le difficoltà di comunicazione sorgono nel confronto di due linguaggi che si riferiscono a sensi diversi, la vista e l’udito: le persone sorde usano un linguaggio basato su un sistema di segni visivi che ha strutture sintattiche e grammaticali completamente diverse da quelle del linguaggio degli udenti, basato su sistemi di segni vocali poi rappresentati con segni grafici sulla carta e sul web.
La testimonianza di Parisella sottolinea che le difficoltà di interpretazione e comprensione della scrittura in rete costituiscono un problema serio e centrale che presenta ancora aspetti non indagati a sufficienza.
Una conferma concreta della necessità di scrivere per il web in modo semplice e comprensibile: in una parola, accessibile.

 

L'intervista di Tecnoteca a Mario Parisella

Sig. Parisella, ci può spiegare quanto possono essere utili il pc e la rete per una persona sorda? Mi riferisco in particolare alla vita sociale e alle opportunità di lavoro.

Il computerè un mezzo straordinario per i sordi perché possono raggiungere qualunque informazione in tempo reale e su qualunque argomento. Per quanto riguarda la vita sociale viene usato come mezzo di comunicazione essendo facile e rapido: per quanto riguarda il lavoro, i sordi sono imbattibili perché non hanno interferenze e una volta concentrati sono velocissimi sia per il trasferimento di dati sia per la grafica, essendo naturalmente molto sensibili.

 

Quali sono le difficoltà più frequenti che incontra una persona sorda navigando sul web?

La difficoltà più grande è quella di non comprendere a pieno la lingua italiana. I sordi hanno un loro linguaggio che non corrisponde sia nella grammatica che nella sintassi alla nostra lingua.

 

Potrebbe fare ai nostri lettori qualche caso concreto? Un esempio semplice per far capire le differenze nella costruzione di una frase.

Diciamo come tradurrebbe con i gesti un sordo la seguente frase:
Sono sola chiusa come in prigione con il cuore infranto.

Nel linguaggio dei sordi la frase diventa:
Io sola chiusa come dentro cella anche sento cuore dolore spezzato.

 

Quali sono i contenuti che creano più problemi?

L’esempio portato prima mostra che i contenuti espressi con un linguaggio complicato non sono comprensibili.

 

Cosa si dovrebbe fare per rendere questi contenuti più accessibili a chi è sordo?

Bisogna usare un linguaggio semplice e comprensibile a persone con un grado di istruzione medio per arrivare alla maggior parte dei sordi.
Si potrebbero creare in alternativa ai file audio dei video che traducono con il linguaggio dei sordi, ma è un'utopia.

 

E’ un problema legato solo alla lunghezza delle frasi o anche alla scelta delle parole? Nel linguaggio dei sordi, ad esempio, esistono i sinonimi? Ci sono delle parole della lingua italiana che non esistono nel linguaggio delle persone sorde?

La lingua dei sordi ha meno parole dell’italiano ma secondo il movimento e la posizione diventano molte di più, per esempio lo stesso gesto fatto all’altezza della spalla cambia da quello che si può fare più in basso - meno importante - o in avanti - più aggressivo.
Però come la lingua italiana anche la lingua dei sordi è in continua evoluzione quindi più i due mondi si incontrano e più grande è la crescita, che costringe ad inventare maggiori segni per le nuove parole imparate.

 

Le persone sorde incontrano difficoltà a familiarizzare con le nuove tecnologie?

I sordi in generale non hanno difficoltà ad usare il pc, anzi sono caratterialmente portati ad usare tutte le tecnologie moderne.

 

Secondo lei come mai sono particolarmente portati per questi mezzi di comunicazione? Sono spinti da motivazioni particolari?

Una diffidenza atavica costringe i sordi ad un isolamento quasi totale dal mondo degli udenti e ci vuole pazienza e costanza per cercare di abbattere il muro: ma, abituati all’isolamento, si trovano del tutto a loro agio davanti ad un computer proprio per l’assenza di interferenze.

 

Lei è il webmaster e l’ideatore del progetto di Sordionline: come è nato il suo interesse per il web?

Quattro o cinque anni fa lavoravo in un negozio di fiori nel centro di Roma ed ho vinto due milioni di lire ad un “gratta e vinci”. Con questi soldi ho comprato un computer e lì è partito tutto. Nel giro di un anno ho inventato Sordionline che mi ha aperto un mondo. Mi occupo io di tutto, della grafica, dei contenuti e dei sistemi; mi dicono che sembra impossibile che una sola persona sia in grado di mandare avanti un sito così importante ma vi assicuro che non permetto a nessuno di metterci le mani.
Ho solo una persona vicino che mi aiuta nella lingua da molti anni ed è in grado di mettere per iscritto i miei pensieri.

 

Sordionline è ormai attivo da quattro anni: cosa ha significato per le persone sorde la vostra presenza sul web?

Il lavoro che ho svolto con il mio sito è stato molto graduale. Ho iniziato usando una lingua strana che si avvicinava all’italiano e gradualmente siamo arrivati ad usare la lingua in modo naturale e indolore. Per me è stato facile essendo io stesso sordo dalla nascita ma ho vissuto negli ultimi 15 anni quasi esclusivamente con udenti. Ormai il mio sito è molto visitato con qualche migliaio di click al giorno in campo nazionale e qualche volta anche europeo. Oggi mi sento tranquillo e contento sia del mio lavoro che della mia vita il generale.