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Approfondimento

Nascita dei Pattern


Non possiamo parlare di Pattern senza ricordare l’architetto Christopher Alexander , che con i suoi studi su come le stesse regole possano governare la struttura di una città, di un edificio o di una singola stanza ha non solo aperto un nuovo paradigma in architettura (che, in verità, ha trovato poco seguito) ma ha dato inizio ad un filone entro la programmazione ad oggetti che accoglie una vasta comunità di utilizzatori e sviluppatori .


 

I Pattern nell’informatica


Dagli studi effettuati da Alexander alcuni progettisti hanno tratto spunto per formalizzare delle soluzioni semplici ed eleganti indipendenti dall’implementazione, pertanto riutilizzabili in diversi contesti.
Alcune tappe sono state fondamentali:
- 1987: Ward and Kent definiscono una serie di pattern per intefacce grafiche, sviluppate in Smalltalk e le propongono ad alcuni utenti che ottoengono dei risultati tali da indurre i due creatori a riportare l’esperimento alla OOPSLA di Orlando.
- 1991: Erich Gamma e Richard Helm danno inizio a ciò che diverrà poi il famoso libro Design Patterns.
- 1992: durante l’workshop OOPSLA viene presentata la prima pubblicazione relativa ai Pattern.
- 1993: vengono ufficialmente fondati i Software Patterns per iniziativa di Kent Beck e Graady Booch
- 1995: l’HillsideGroup (il cui sito ospita la home page relativa ai Patterns) organizza il primo convegno sui Pattern (PloP) e viene pubblicato il libro Design Patterns
- 1998: la GoF (Gang of Four) vengono premiati dal DrDObbsJournal come Eccellenti nella sezione della programmazione, viene inaugurata il primo convegno ChiliPLoP dedicato allo studio su come scrivere pattern
- 1999: secondo convegno ChiliPLoP

(da History of Patterns )




I Pattern secondo Christopher Alexander


Partendo dalle teorie formalizzate del “fondatore” di questa disciplina in architettura è possibile riconoscere le affinità con l’ingegneria del software e le ragioni che hanno portato allo sviluppo e all’indiscusso successo ottenuto nei sistemi ad oggetti. Questo articolo pone in evidenza i concetti chiave enunciati da Alexander (la qualità, i pattern stessi, i processi che dinamicamente legano i diversi pattern tra loro) e descrive le affinità di questo approccio nello sviluppo del software ad oggetti, spiegando perché queste teorie trovano maggiore applicazione in quest’ultimo contesto piuttosto che in architettura dove sono invece nate.