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Le nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione

Caratteristiche e potenzialità:

Tra gli elementi principali che caratterizzano e determinano le potenzialità delle ICT e che sono fondamentali per lo sviluppo democratico del paese, vanno ricordati: (1) l’interattività, (2) la compresenza di modelli comunicativi verticali e orizzontali, (3) la disintermediazione nel processo comunicativo, (4) l’economicità dei costi, (5) la velocità e (6) l’assenza di confini. E’ infatti innegabile che la possibilità di stabilire rapporti diretti tra soggetti politici e cittadini (1), di attivare flussi comunicativi tra individui (2), di accedere direttamente alle informazioni - assenza della funzione dello storyteller - (3), di far circolare opinioni ed idee con costi contenuti (4), di veicolare in tempo reale “pacchetti” di informazioni o di poter conversare in ogni luogo del pianeta (5-6), agevoli il funzionamento dei meccanismi di partecipazione e di controllo di una democrazia (Bentivegna, 1999, pp.22-27).

Il tratto dell’interattività al quale si fa riferimento ha un duplice carattere, che si manifesta sia quando l’utente interagisce con l’offerta comunicativa – interattività che vede coinvolti emittente e destinatario – sia quando interagisce con gli altri utenti – come nel caso dei gruppi di discussione o forum. Ci si trova davanti ad un recupero ed esercizio di forme di democrazia diretta con i cittadini in modo tale da trasformare significativamente il rapporto tra società politica e società civile.

Attivare un canale diretto di ascolto dei cittadini è considerato importante per far tornare la politica un interesse di tutti e non solo degli addetti.

Strettamente connesso all’elemento dell’interattività è quello che rende possibile la comunicazione sia in senso verticale che orizzontale. Individuiamo una comunicazione verticale quando l’emittente, partito politico o singolo uomo politico, dà vita ad un flusso comunicativo diretto al destinatario, cittadino o elettore, per trasmettergli prese di posizione, appelli o richieste di mobilitazione, ma si tratta sempre di comunicazione verticale anche quando è il cittadino che, dismettendo i panni del destinatario, produce un messaggio diretto all’esponente politico.

Abbiamo invece, una comunicazione orizzontale quando si registra un rapporto di parità tra tutti i soggetti coinvolti: alternativamente, tutti assumono il ruolo di emittente e quello di destinatario.

L’elemento della disintermediazione, legato al modello comunicativo proprio della rete, pone virtualmente cittadini e soggetti politici nella condizione di poter marginalizzare la mediazione giornalistica, tipica dei media tradizionali.

Il cittadino può costruirsi un percorso personale legato ai suoi interessi, conoscenze ed aspettative, mentre il soggetto politico può attivare flussi comunicativi non sottostanti alle logiche di notiziabilità tipiche del mondo giornalistico. L’opportunità concessa da Internet, di riappropriarsi del controllo del flusso comunicativo, estromettendo la figura del giornalista, è vista come in grado di consentire un ritorno ad un rapporto diretto tra soggetto politico e cittadini. L’estromissione della figura dello “storytelling” consente prese di parola più lunghe e articolate, ma anche la selezione di specifici argomenti; inoltre al cittadino è data la possibilità di accedere a documenti un tempo difficili da reperire.

Il tratto dell’economicità segnala immediatamente un aspetto importante, in quanto consente di ridurre il peso economico dell’accesso alle occasioni comunicative da parte di tutti i soggetti interessati. La disponibilità di occasioni comunicative a basso costo si può perciò configurare come un dato rilevante, soprattutto in un contesto in cui i costi per acquisire uno spazio di frequenza nei media tradizionali sono aumentati sempre più.

Con l’avvento delle nuove tecnologie si può sostenere così una tesi ipotizzante l’esistenza delle condizioni necessarie per mettere in crisi il tradizionale monopolio dei mezzi di comunicazione di massa.

I costi ridotti della presenza in rete si traducono in effettive possibilità di visibilità e comunicazione altrimenti impensabili per numerosi soggetti (Bentivegna, 2002, pp.4-8).

All’elemento dell’economicità si salda quello della velocità – declinato nella modalità sia sincrona (chat line) che asincrona (e-mail) – che consente l’attivazione di flussi di comunicazione tempestivi, permettendo un’organizzazione del lavoro migliore, anche senza disporre di una struttura organizzativa stabile e complessa. I tempi legati alla produzione e distribuzione di informazioni si riducono, lasciando spazio ad un tipo di offerta che raggiunge immediatamente milioni di soggetti, i quali hanno anche la possibilità di intervenire direttamente, aggiornare o rettificare qualsiasi informazione. I tempi si riducono sino a scomparire, così come accade nel caso della comunicazione realizzata nelle chat line.

Nella stessa direzione si colloca l’elemento relativo all’assenza di confini: la rete consente l’organizzazione di una comunicazione a livello mondiale. Tale opportunità è alla base della nascita e dello sviluppo di movimenti sociali e politici che si mobilitano e si coordinano a molteplici livelli, che cercano di realizzare azioni di protesta, organizzate e pianificate attraverso un mezzo capace di superare i confini nazionali. L’assenza di confini consente la costruzione di una comunità mondiale, che comunica e si organizza in modo autonomo per il conseguimento di obiettivi comuni (ibidem).

Nonostante le potenzialità e le opportunità offerte delle ICT allo sviluppo e al consolidamento dei processi democratici, comunque, l’ingresso della politica in rete non ha dato vita a quelle trasformazioni così profonde che erano state ipotizzate. La distanza tra cittadini e politica non sembra essersi ridotta.

Perché i cittadini possano partecipare attivamente al processo decisionale non solo è indispensabile che l’informazione sia universalmente accessibile, ma anche che esista un filo conduttore ed interpretativo che consenta la comprensione effettiva del senso del messaggio trasmesso. Occorre perciò che il cittadino possa disporre di una molteplicità di fonti di informazione che gli consentano realmente di scegliere ed elaborare criticamente la massa di informazioni a disposizione, uscendo così dallo stato di passività.

Lo stesso incremento dell’offerta informativa reso possibile dalla rete può trasformarsi nel suo contrario, vale a dire in un eccesso di informazione, andando a marcare e radicalizzare una dimensione di separatezza. L’eccesso di informazione viene anche considerato come uno dei problemi delle società del futuro, caratterizzate da applicazioni tecnologiche talmente sofisticate da richiedere competenze che non tutti i cittadini sono in grado di acquisire.

Da qui la necessità di individuare strumenti di controllo sulla veridicità dei dati acquisiti, che possano focalizzare l’attenzione sulle “fake information”, ossia sulle false informazioni di cui è disseminata la rete. Grazie alla possibilità di celarsi dietro nomi fittizi, Internet è ricca di false dichiarazioni, falsi siti di candidati.

Navigare diventa così molto difficile, soprattutto per un navigatore inesperto (Fici, 2002).

Tutto ciò per far meglio comprendere come, anche un aumento dell’offerta informativa, non possa sicuramente determinare un miglioramento dei meccanismi di controllo e partecipazione.

La rete non attiva nuovi interessi in soggetti disinteressati, ma li rafforza in quei soggetti che si interessano al sistema politico e al suo funzionamento e sviluppo in prima persona.

 

Con il concetto di paradigma, Berardi intende “un modello interpretativo e proiettivo capace di generare infiniti processi interattivi tra uomo e ambiente” (ivi, p.113).

Tesi di Laurea in Comunicazione Politica :
"Democrazia e nuove tecnologie: rischi di esclusione e opportunità di partecipazione"

di Sara Cirulli


- Universita' per Stranieri di Perugia -
- Facolta' di Lingua e Cultura Italiana -
- Corso di Laurea in Comunicazione Internazionale -