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Impatto delle ICT sul processo democratico

Per quanto riguarda l’impatto delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione sul processo democratico, si sono sviluppate alcune letture che cercano di dare una risposta ai problemi posti dalla diffusione delle ICT e dalla conseguente opinione circa la possibilità di realizzare una democrazia forte.

Wilhelm (2000) sostiene che esistono tre approcci distinti che caratterizzano, appunto, l’analisi dell’impatto delle ICT nelle società contemporanee e sulla democrazia. Innanzi tutto vi è ciò che egli definisce approccio “futurista”, in cui si individua una entusiastica fiducia nel progresso, per cui le nuove tecnologie non possono che portare ad un miglioramento generale, annullando progressivamente gli squilibri e le distanze tra i cittadini. L’approccio seguente, “dispotico”, si caratterizza sia per un forte attaccamento al passato, quando l’interazione face-to-face conduceva al discorso pubblico e all’azione politica, sia per un pessimismo verso il futuro, volto alla costituzione di comunità astratte e virtuali tali da riprodurre le distanze esistenti tra i cittadini. Infine vi è il “tecnorealista” che vede nelle ICT strumenti capaci di formare cittadini attenti e consapevoli, in grado di scegliere ciò che maggiormente risponde ai loro bisogni e di valutare l’intera offerta disponibile (ivi, pp.20-24).

L’evoluzione delle ICT determina così un sicuro impatto sul dibattito relativo ai modelli socio-politici, data l’importanza che in questi rivestono i flussi di comunicazione, e di conseguenza, anche sul processo decisionale.

Sotto il profilo dei rapporti politici, possiamo individuare alcuni modelli: alcuni critici vedono la diffusione delle nove tecnologie come una pericolosa tendenza alla concentrazione del potere che porterebbe ad un perfetto totalitarismo (scenario big-brother), mentre altri esprimono il timore che le nuove tecnologie informative, applicate ai moderni sistemi politici, possano di fatto sostenere forme tecnocratiche di governo (scenario tecnocratico). Possiamo individuare inoltre altri due scenari diametralmente opposti ai precedenti: lo scenario della democrazia diretta, alla base del quale vi è l’ipotesi di una progressiva instaurazione della democrazia diretta, intesa come assemblea permanente che si costituisce, non attraverso la presenza fisica, ma grazie ad un incontro virtuale reso possibile dalle ICT; e lo scenario che prevede un miglioramento qualitativo della partecipazione, direttamente alle scelte, o indirettamente, nelle forme attuali della democrazia rappresentativa, che chiameremo scenario della democrazia rappresentativa (Giurickovic, 1990, pp.107-122).

Tesi di Laurea in Comunicazione Politica :
"Democrazia e nuove tecnologie: rischi di esclusione e opportunità di partecipazione"

di Sara Cirulli


- Universita' per Stranieri di Perugia -
- Facolta' di Lingua e Cultura Italiana -
- Corso di Laurea in Comunicazione Internazionale -