Skip to content.
Logo tecnoteca

Portale Tecnoteca.it

Logo tecnoteca

Vai al sito aziendale Tecnoteca.com


 

Partecipazione politica in rete

L’applicazione delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione in una prospettiva di mutamento sostanziale delle forme di politica democratica devono tendere ad una socializzazione della democrazia stessa, dirigendosi verso “l’accrescimento della responsabilità dei rappresentanti, la cittadinanza attiva, la comunicazione e il dibattito pubblico, invece della semplice informazione, e la consultazione bottom-up, invece che top-down, la condivisione di responsabilità tra decisori pubblici e il pubblico” (cit. in Freschi, 2002, p.92).

Lo scopo di una partecipazione attiva è quello di rendere tutti consapevoli delle numerose opportunità che le ICT possono offrire. Allargare la partecipazione a più persone, cercando di persuadere anche i più apatici, significa far capire che partecipazione significa progettare con responsabilità le proprie azioni, in previsione di riscontri concreti.

Importante è anche che la politica venga considerata come disciplina del bene comune; essa deve rappresentare il luogo in cui dar voce ai bisogni e ai desideri, in cui percepirsi e farsi percepire come risorsa fondamentale per tutta la comunità.

Da qui, la necessità di promuovere una vera e propria cultura della partecipazione politica, cominciando con il creare i presupposti perché vengano ampliati gli spazi di dialogo tra governanti e cittadini, partendo dal basso, a livello locale, perché solo a tale livello è possibile rilevare le prime spaccature e distanze che separano il cittadino dal sistema politico e che, se non controllate ed eliminate, possono portare ad un allontanamento ancora più profondo tra i due soggetti (ibidem).

Per fare ciò è indispensabile sia avviare un processo di conoscenza relativo a quelli che sono i bisogni e i desideri della collettività, sia avviare un percorso di formazione e informazione tecnologica, in cui le tematiche relative all’utilizzo della rete, in previsione di un cambiamento politico e sociale, convergano nell’esaltare i valori della cittadinanza attiva e partecipativa. Realizzare tutto questo significa raggiungere la consapevolezza che ogni cittadino, nella sua individualità, rappresenta una risorsa irrinunciabile, non solo per l’intera collettività, ma soprattutto per la dimensione politica della stessa, e che il sistema politico ed i politici in particolar modo, devono essere per primi promotori di cambiamento e di partecipazione.

In questo quadro, in cui il cittadino viene coinvolto attivamente nella discussione e nella definizione delle politiche, le istituzioni democratiche non verrebbero messe da parte, ma piuttosto integrate nell’esercizio delle loro funzioni da nuove forme di partecipazione dei cittadini: in sostanza le istituzioni perderebbero, forse, la prerogativa di definire in modo chiuso le politiche, per accrescere però le loro funzioni di garanzia della partecipazione, di coordinamento, di promozione dell’accesso ai “processi dell’intelligenza collettiva”, sia nel cyberspazio che nel territorio (Levy, 1996, pp.84-86).

Vi è l’esigenza di un processo di alfabetizzazione continuo e pervasivo, perché la popolazione si senta realmente in grado di svolgere una funzione attiva nella società dell’informazione e apprenda l’importanza della partecipazione politica, considerata qualcosa di più che la semplice partecipazione elettorale, benché il voto rappresenti ancora uno strumento fondamentale per influire sulle scelte dei governanti (Lavanco, 2001, pp. 25-26).

La dimensione locale si manifesta come il luogo dove sembra più agevole e meno rischioso sperimentare l’uso degli strumenti tecnologici per introdurre forme di democrazia diretta. L’intreccio tra azione istituzionale, amministrativa e dimensione locale produce occasioni e modalità per sperimentare una diversa democrazia possibile e si presenta anche come uno degli antidoti possibili al concreto pericolo di nuove forme di accentramento e di controllo totale (Rodotà, 2000).

Le reti telematiche, unite a pratiche diffuse di comunicazione elettronica orizzontale, possono fornire un contributo prezioso: “socializzando” i cittadini alla dimensione comunicativa ed organizzativa più complessa delle relazioni sociali, permettendo un’articolazione nuova, ma non sostitutiva, della sfera pubblica locale – in cui istituzioni pubbliche, società civile e singoli cittadini si incontrano – ed il suo rafforzamento. Soprattutto nelle comunità locali, più colpite dal peso degli elementi di crisi sociale, come disoccupazione, povertà, disuguaglianze, emergenze sociali ed ambientali, l’adozione di percorsi partecipati coerenti, può svolgere un’importante funzione di rivitalizzazione delle relazioni sociali, alimentandole della fiducia necessaria, favorendo reciprocità, complementarità e integrazione delle risorse.

Tesi di Laurea in Comunicazione Politica :
"Democrazia e nuove tecnologie: rischi di esclusione e opportunità di partecipazione"

di Sara Cirulli


- Universita' per Stranieri di Perugia -
- Facolta' di Lingua e Cultura Italiana -
- Corso di Laurea in Comunicazione Internazionale -