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Conclusioni

L'analisi articolata in questi mesi di lavoro, oltre all'interesse per la materia trattata, mi ha condotto a due convinzioni cardini: quanto siano importanti, ricchi e fruttuosi gli anni di studio, dedicati alla propria crescita e formazione, e quanto questo cammino non si concluda con l'ultima pagina della mia tesi.

La filosofia del life long learning realizza quella garanzia di crescita professionale che accompagnerà  la mia generazione nella Società  dell'Informazione, dove risorse informative e allocazione della persona saranno i beni più preziosi.

I nuovi sistemi della formazione seguono il singolo soggetto durante tutta la sua vita lavorativa, stimolandolo ad essere attivo e partecipe nella ricerca di sempre nuove occasioni per realizzare la propria crescita professionale.

A questo proposito mi spingo in una riflessione: l'attenzione alla persona come individuo in quanto tale, con le sue specificità  attitudinali e caratteriali, mi incoraggia nell'affacciarmi alla vita lavorativa e professionale. Le persone sono risorse che, se valorizzate, non solo diventano il vero vantaggio competitivo per la sfera lavorativa, ma portano nel loro privato la consapevolezza e la soddisfazione di aver prodotto qualcosa di valevole e vicino al loro modo di essere.

Imparare per essere e per fare è la legge dello sviluppo delle capacità  delle risorse umane che il mercato e la qualità  della vita richiedono. Alla conoscenza del che cosa e del perché, oggi è indispensabile aggiungere (non sostituire) la conoscenza del come, del chi e del verso dove (F. La Noce, 2001).

Le ramificazioni d'indagine continue del percorso professionale e di crescita di una persona, portano alla consapevolezza che la conoscenza cresce e si allarga quanto più la si distribuisce; poco importa se si crea un paradosso, rispetto alla risorsa più preziosa della Società  dell'Informazione, la conoscenza, che cresce alla sua diffusione, negando il principio fondamentale della scarsità  di risorse su cui si fonda l'economia classica.

Il cambiamento per il nuovo sistema formativo è richiesto dalla Nuova Economia, caratterizzata dalla globalizzazione e dalla competitività  tra le imprese, scenario che esige un nuovo sistema educativo integrato e un sistema produttivo che punti sulla qualità  e su nuove professioni.

L'economia digitale impone alle aziende e alle organizzazioni di seguire un modello reticolare, capace di anticipare i cambiamenti con elevata creatività  e flessibilità ; i singoli e le organizzazioni devono essere proattivi, saper gestire i bisogni dei singoli interlocutori e dei clienti. La sempre più libera e globale circolazione delle informazioni, la progressiva personalizzazione dell'offerta, pronta a cogliere anche i bisogni non espressi, l'adeguato impiego delle tecnologie, l'abbattimento dei costi, la competizione sempre più spinta, rappresentano le sfide del nuovo millennio.

A fronte di questo scenario si è sottolineata la necessità  della collaborazione operativa tra enti formativi e imprese, ai fini di un più produttivo ed efficace sistema di sviluppo, dando vita ad un dialogo degli attori pubblici e privati, anche per lo sviluppo locale. Si considera a questo proposito la ricchezza della diversità  che nasce da un'autentica specificità  locale, che va salvaguardata e sostenuta, ma insieme armonizzata agli obiettivi di sviluppo e di occupazione, che costituiscono l'irrinunciabile traguardo del sistema formativo.

Il sistema dei saperi, anche quelli di base, si configura come una rete di nodi e ambienti, la cui fondamentale caratteristica è costituita dalla loro intrinseca contingenza e interconnessione.
Il paradigma per diffondere la conoscenza deve adattarsi a queste caratteristiche: allo stesso modo, in questo scenario, saranno necessarie nuove abilità : ragionare anche per libere associazioni anziché solo in modo lineare, sviluppare l'attitudine al lavoro cooperativo, riuscire ad utilizzare in modo efficace gli strumenti che la rete mette a disposizione.

La capacità  di interconnettersi e l'interazione diventano cruciali: internet, la rete delle reti, grazie ai nuovi possibili modelli di servizio e di business, assume una grande forza propulsiva. Internet non è più solo materia per gli specialisti informatici, ma un fenomeno massivo, non servono più troppe competenze specifiche e i costi sono sempre più accessibili.

L'utilizzo dei media elettronici sta cambiato la relazione fra le situazioni sociali e gli ambienti: la rete influenza sempre di più le abitudini quotidiane, la nostra stessa identità , le forme di partecipazione sociale e i modi della conoscenza, offrendo la straordinaria possibilità  della rottura dei vincoli spazio-temporali.

Il dove è un concetto poco importante per chi usa la rete: è all'interno di questo processo più generale che acquista una particolare rilevanza l'ambito che riguarda l'incontro di internet con le problematiche della formazione. La didattica basata su internet modifica sensibilmente i modi, fondamentalmente erogativi, della formazione a distanza classica, integrando in forma originale le caratteristiche della didattica a distanza e le caratteristiche psicologiche delle modalità  in presenza, facendo esplodere le implicazioni quantitative e qualitative dell'interazione, con l'accentuarsi di nuove dimensioni, che di volta in volta possono essere chiamate in causa: un ruolo maggiormente attivo e partecipativo assegnato ai soggetti coinvolti e alle attività  negoziali e cooperative; un forte senso di presenza e di appartenenza (gruppi, comunità  di lavoro, classi virtuali); la possibilità  di una maggiore personalizzazione del percorso di apprendimento; un sistema articolato di supporti, di risorse umane e strumentali a disposizione; il formarsi di un'ipertestualità  di rete come luogo, mezzo e contesto sociale dell'apprendimento.

Con la formazione in rete ridiventa possibile imparare ad imparare, imparare insieme, imparare dal confronto con gli altri, in modo collaborativo, e superare il tradizionale isolamento di chi apprende a distanza.
Il processo di apprendimento così strutturato comporta l'intreccio fra le funzioni di comunicazione dei contenuti (docenza) e di assistenza al processo di apprendimento (tutorship), con l'attenzione alle condizioni logistiche e motivazionali degli utenti.
Le ricerche di pedagogia cognitiva hanno evidenziato la necessità  di un adeguamento delle metodologie didattiche alle nuove tecnologie educative, piuttosto che portare avanti i tradizionali paradigmi di insegnamento.

L'e-learning è un percorso di formazione e di apprendimento, caratterizzato da una modalità  di rapporto con la conoscenza che richiede all'utente un'interazione diretta e costante: la costruzione della conoscenza è facilitata se gli adulti possono mettere in pratica tutte le loro capacità  di ricerca, selezione, interpretazione e giudizio sulle informazioni provenienti dall'ambiente.
Il processo dell'apprendimento degli adulti è facilitato se essi sono direttamente coinvolti nella costruzione della conoscenza, invece che riceverla passivamente: al centro del processo formativo non è più il docente, l'istruttore, bensì lo studente, l'allievo, reso partecipante attivo e protagonista del proprio processo di apprendimento continuo.

La formazione in rete dimostra una notevole efficacia didattica soprattutto nel creare quella continuità  che spesso manca, nella Fad tradizionale, fra i momenti di studio individuale e i momenti di confronto, sia con i tutor, sia con gli altri fruitori del corso: in particolare, l'uso delle tecnologie della comunicazione rende possibile una più veloce revisione ed un adeguamento/aggiornamento ai bisogni formativi dei partecipanti.

La telematica amplia le possibilità  di comunicazione rimovendo i vincoli spaziali e temporali, grazie alla flessibilità  delle modalità  di interazione, che possono realizzarsi in tempo reale o differito (comunicazione sincrona o comunicazione asincrona).
Questa caratteristica puramente tecnica sconvolge tutta la modalità  di comunicazione: comunicare per via testuale, con tempi differiti, all'interno dello stesso gruppo di lavoro, richiede a ciascun membro uno sforzo di sintesi e di chiarificazione maggiore rispetto ad una comunicazione orale.
Comunicare in rete significa anche e soprattutto acquisire elementi e restituire oggetti agli altri interlocutori della rete: la formazione online sviluppa la consapevolezza delle possibilità  di accesso alle competenze e all'informazione disponibile; soprattutto, ciascun interlocutore scopre di essere una base della conoscenza, coessenziale al processo di apprendimento quanto lo sono gli altri.

Dalle abilità  di ricerca e di orientamento a quelle di sintesi nella comunicazione, la forma collaborativa del processo di apprendimento copre ad un tempo le tecniche necessarie a svilupparlo e gli atteggiamenti che lo accompagnano.
In questa visione orientata alla centralità  dei bisogni formativi, la figura del docente dovrà  cambiare: si evolverà  in un ruolo di guida, di tutore, di membro esperto di un gruppo che collabora con gli altri soggetti del processo: passerà  da unico depositario delle conoscenze a facilitatore del processo di apprendimento.

La didattica basata su internet può ancora apparire come un ambito marginale, destinato a diventare, al limite, un'area di sussidio alla didattica in presenza.
Nei riguardi dell'e-learning esiste ancora la generale prevenzione secondo cui la metodologia sviluppata rimanga come un qualcosa di strutturalmente inferiore alla didattica in presenza, considerata il riferimento ottimale.

In generale si ricorre alla formazione a distanza prima sostitutivamente, di fronte a carenze oggettive che impediscono l'attuazione della didattica frontale, o al limite per motivi di pura opportunità , come una nicchia di mercato da non lasciarsi sfuggire o per realizzare economie di scala. Il presupposto più o meno tacitamente accettato è che, comunque, ogni tipo di didattica a distanza resta in sé povero e limitativo, sul piano umano, partecipativo e interpersonale.

La formazione basata sulla modalità  e-learning non può più essere considerata come una realtà  educativa secondaria rispetto alla formazione in presenza tradizionale: l'e-learning risulta essere una modalità  ideale per portare avanti le cosiddette forme di open learning, in cui lo studente è individualizzato nei tempi, nei modi e nei luoghi, e in cui sono previsti i contratti formativi.
L'idea che formazione in modalità  di e-learning significhi abbassamento della qualità , e che questa resti appannaggio della didattica in presenza, è una tematica da affrontare sentitamente.

La formazione online ha in sé gli elementi che possono costituire un buon antidoto contro il rischio di un abbassamento qualitativo: proprio il carattere dialogico e testuale su cui si basano le metodologie online, offrono teoricamente una buona opportunità  per dare origine ad una didattica intesa come costruzione critica, argomentata e pluriprospettica del sapere. Non è la distanza fisica che agisce come fattore intrinsecamente negativo, in quanto può essere sostituita da diverse forme di prossimità  virtuale e da interazioni più frequenti e più articolate di quelle che si possono avere in presenza: ciò che in generale decide la soluzione qualitativamente più valida è un'adeguata progettazione, capace di valorizzare i punti di forza che la specifica situazione formativa (in presenza, a distanza, in rete) riesce ad offrire, realizzando le opportune integrazioni di risorse umane e tecniche, in funzione degli obiettivi preposti.

Il salto qualitativo della formazione in rete deve risiedere non solo nella flessibilità  della conduzione del corso, ma anche nella possibilità  di instaurare un'efficace comunicazione a più livelli.
La frequente interazione fra i partecipanti e fra i partecipanti e i tutor (prevalentemente per via scritta) permette il monitoraggio quasi in tempo reale sia dello stato d'avanzamento del corso, sia del processo di acquisizione dei partecipanti; questo consente al tutor una sorta di valutazione in itinere, potendo così modificare, rinforzare e modellare l'intervento formativo alle esigenze di tipo didattico-conoscitivo di ciascun partecipante, esigenze che giornalmente possono essere rivelate dalle discussioni che si sviluppano in rete.
In potenza quindi esistono le condizioni necessarie per raccogliere molteplici informazioni sull'apprendimento degli studenti: di fatto, non è ancora stato messo a punto un sistema di valutazione soddisfacente, che indichi con chiarezza l'indice di qualità  di un qualsiasi sistema di formazione, in modo da rassicurare le aziende sui benefici attesi e sul Roi di un investimento in prodotti formativi. Allo stato attuale, le metodologie in uso non hanno codificato una via preferenziale per quanto riguarda le modalità  migliori di erogazione dell'insegnamento, rispetto agli obiettivi formativi specifici: le caratteristiche della formazione, i modelli di apprendimento, le tipologie d'utenza sono così varie che al momento non è emerso ancora un modello forte.

Al di là  delle teorizzazione metodologiche, la ricerca affrontata mette in luce l'alone di positività  che pervade il settore della formazione in rete; si ha appena superato la fase innovativa, per affrontare ora la fase di sviluppo: il mercato dell'e-learning in Italia è emerso da meno di un biennio, risulta quindi altamente frammentato e popolato da giovani società  con poco fatturato e da poche società  tradizionalmente impiegate nella formazione, in transito verso il modello di e-business. L'ideale modello di azienda competitiva nel settore dell'e-learning oggi dovrebbe essere quella in grado di rispondere in maniera più adeguata alle esigenze dell'utenza potenziale e avere un'esperienza pluriennale sia nell'ambito della formazione tradizionale, sia nell'ambito delle tecnologie di comunicazione di rete e dei processi di elaborazione di grafica-multimediale.

Attualmente il mercato dell'e-learning è ancora legato ad interventi di formazione finanziaria, e la domanda è comunque trainata dalla Grande Impresa e della Pubblica Amministrazione, mentre il settore dell'Educazione rimane più defilato.
I fattori di crescita del mercato accademico includono la domanda del settore pubblico di un sistema educativo più efficace, che prepari gli studenti ad essere competitivi nell'economia della conoscenza; i fattori chiave dell'e-learning nel mercato corporate includono una domanda crescente per lavori specializzati (particolarmente nei settori tecnologici) e le richieste specifiche da parte dell'Impresa per una rapida flessibilizzazione delle loro attività . Infine, il mercato consumer richiede formazione non solo legata specificatamente all'attività  professionale (aggiornamenti o avanzamento di carriera), ma anche a tutta la sfera di interessi personali per l'accrescimento e il miglioramento del proprio stile di vita: questo è considerato il trend più positivo che, grazie alle flessibilità  metodologiche dell'e-learning, incontrerà  le richieste di educazione continua dei soggetti privati.

Sebbene la domanda si sia un po' raffreddata, il mercato dell'e-learning rimane una sorgente di opportunità  per i fornitori e gli investitori: le stime indicano una crescita a livello mondiale da 6,6  miliardi di euro per il 2002, a 23,7 miliardi di euro per il 2006 (IDC, genn. 2003).
L'atteggiamento degli operatori è incoraggiante, nonostante la battuta d'arresto della crescita economica in generale, dagli investimenti delle istituzioni (a livello comunitario l'Ue ha stanziato 36 milioni di euro per lo sviluppo del piano formativo in rete), all'interesse commerciale delle aziende, che, optando per la modalità  blended consentita dall'ASP, superano le resistenze all'innovazione; dei tre segmenti dell'e-learning (struttura, contenuti e servizi), sono i contenuti ad essere la migliore opportunità  su cui puntare per il mercato delle Piccole Medie Imprese, in quanto l'infrastruttura tecnologica resta troppo onerosa e non ammortizzabile, e i servizi non sono integrabili verticalmente in contesti così circoscritti.

I casi di successo e il Ritorno d'Investimento nel breve periodo si riveleranno fattori determinanti per la sviluppo delle soluzioni di e-learning, mentre a livello strutturale si elencano una serie di fattori migliorativi che potranno determinare lo sviluppo di un vero mercato della formazione in rete a livello europeo:

  • hardware e software più amichevoli;
  • maggiore facilità  d'accesso;
  • graduale introduzione della banda larga e un corrispondente calo dei prezzi;
  • domanda crescente di competenze;
  • maggiore penetrazione degli strumenti dell'ICT nei posti di lavoro, nelle famiglie e opportunità  di accesso pubblico.

In questa trattazione si riflette sul come l'e-learning possa diventare una possibile via alla risoluzione dei bisogni formativi, e su come i singoli soggetti interpretino le metodologie trattate: si rimanda alle esigenze specifiche delle diverse utenze e all'evolversi delle piattaforme il diffondersi di una forma originale di apprendimento in rete. Si apre un mondo di ricerca assai complesso, che potrà  essere conosciuto solo gradualmente, attraverso una familiarizzazione progressiva, protratta nel tempo, al mondo e-learning, in un confronto continuo tra le esperienze diverse degli attori in gioco.

Un settore in piena evoluzione come quello che si prospetta essere il mondo dell'e-learning necessita in primis di una nuova cultura, sempre meno tecnocentrica e sempre più orientata a formare specialisti che rammentino l'importanza della componente umana, anche quando si fa uso delle tecnologie più avanzate, facendo tesoro di un vecchio autore, che di internet ne sapeva pochino:

In generale, vi è più ricchezza nell'uso che nel possesso

(Aristotele)

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Tesi di Laurea:
"E-Learning: metodi, modelli e ambienti per l'apprendimento a distanza nella Società dell'Informazione"

di Maria Elisabetta Cigognini
eli.cigognini@fastwebnet.it

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- Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM -
- Milano Facoltà di Scienze della Comunicazione e dello Spettacolo -
- Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione -
- Giugno 2003-
- Facoltà di Ingegneria -
- Marzo 2003 -