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La video conferenza interattiva

La videoconferenza interattiva (VI) è uno strumento che trova nei contesti formativi dell'e-learning ottime applicazioni, in quanto facilmente integrabile all'interno di un programma corsuale.
Questa tecnica consente di supportare la comunicazione bidirezionale, a due vie, mediante componenti audio e video (F. La Noce, 2001); risulta possibile classificare i tipi di videoconferenza interattiva in tre gruppi di applicazioni:

  • Piccole VI locali, per gruppi fino a 12 unità .
  • VI di classe, con utilizzo di migliore qualità  video e di trasmissione.
  • VI di tipo desktop, che utilizza i pc come postazioni di lavoro dei partecipanti, con costi contenuti ma bassa qualità ; anche questa è una soluzione adottabile per piccoli gruppi.

La tecnologia della videoconferenza interattiva si basa sulla trasmissione di immagini in movimento e di componenti digitali, opportunamente compressi, su reti solitamente dedicate, tipo ISDN (Integrated Services Digital Networks); la compressione operata riduce la quantità  dei dati da trasmettere sulle linee, quindi ottimizza i costi di trasmissione. Il canone mensile di queste linee viene calcolato sulla distanza e non sull'uso effettivo, comportando costi piuttosto cospicui; inoltre, la spesa per l'equipaggiamento iniziale risulta molto elevata.

Si sta ancora operando, a livello commerciale, sulla definizione di standard universali per i protocolli di compressione-decompressione dei dati: finora si è giunti a trasmissioni in bassa risoluzione per la qualità  delle immagini, con la presenza di "effetti neve  o "effetti fantasma  non del tutto risolta. Gli ultimi apporti tecnologici determinati dall'uso della fibra ottica migliorano sensibilmente la qualità  delle trasmissioni: la banda larga attualmente è disponibile nei più importanti centri urbani, con prospettive di sviluppo notevoli per le metodologie didattiche interattive.

La videoconferenza interattiva riporta il docente nella sua posizione canonica, dietro ad una cattedra e vicino ad una lavagna (per quanto entrambe virtuali): ancor più che nella formazione in presenza, i docenti interessati alla formazione  tramite VI devono eludere il rischio di passività  dello studente, ponendo la propria lezione ad alti livelli di coinvolgimento, con spiegazioni e chiarimenti mai banali; mai come in questo caso si rende necessario un buon insegnante, proprio dal punto di vista tradizionale della docenza, rispetto alla capacità  di coinvolgimento e di diffusione della conoscenza.

Il disegno di un sistema deve tener particolarmente conto dei bisogni d'apprendimento dello studente, inserendo le necessarie interruzioni e cambiando la modalità  istruttiva ogni 10-15 minuti al massimo per non far scemare l'attenzione, passando dalla letture alla spiegazione, dalla discussione all'esercizio di gruppo al gioco di ruolo e così via (F. La Noce, 2001).
Un'utile opzione è l'inserimento di testimonianze esterne al gruppo di lavoro, operate mediante interviste o letture fatte dalla voce del testimone, per garantire un maggior coinvolgimento. Spesso bisogna garantire l'atteggiamento di divertimento, entertainment, piuttosto che un'impostazione educativa quando si propone l'apprendimento tramite la videoconferenza interattiva: interattività  e variazione contribuiscono a ridurre le distrazioni; ciò si ottiene enfatizzando l'interazione fra i partecipanti e dichiarando in modo preciso gli obiettivi e i tempi di lavoro; il dialogo deve essere incoraggiato dal docente o dal moderatore della conferenza.

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Tesi di Laurea:
"E-Learning: metodi, modelli e ambienti per l'apprendimento a distanza nella Società dell'Informazione"

di Maria Elisabetta Cigognini
eli.cigognini@fastwebnet.it

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- Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM -
- Milano Facoltà di Scienze della Comunicazione e dello Spettacolo -
- Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione -
- Giugno 2003-
- Facoltà di Ingegneria -
- Marzo 2003 -