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Le piattaforme integrate

Le piattaforme integrate sono dei veri e propri software, spesso appositamente progettati per offrire a chi eroga o gestisce attività  di formazione in rete tutte le implementazioni tecnologiche per operare; si parla di soluzione integrata tutte le volte che i progettisti e gli organizzatori di un corso si avvalgono di queste strumentazioni per risolvere in modo integrato il problema dell'infrastruttura tecnologica che ne supporterà  l'attività  di e-learning.

Tipicamente, una piattaforma integrata si pone alla risoluzione di una molteplicità  di esigenze:

  • gestione della messaggistica;
  • gestione dei dati e delle informazioni;
  • erogazione dei materiali didattici;
  • gestione di attività  collaborative specifiche;
  • attuazione di simulazioni;
  • verifica dei risultati;
  • gestione di statistiche sulle interazioni e monitoraggio del sistema.

A questa serie di bisogni, le piattaforme integrate cercano di dare una soluzione con un ventaglio di strumenti, distinguendo fra:

  • strumenti a disposizione dei docenti e dei tutor;
  • strumenti a disposizione dei corsisti;
  • funzionalità  specifiche di figure esterne connesse al processo didattico (validatori, osservatori esterni, responsabili amministrativi);
  • strumenti utilizzabili dalla classe virtuale per le attività  cooperative.

Sulla base di queste considerazioni si può affermare che di fronte a un'ipotesi di soluzione integrata la problematica maggiore risieda nella selezione e nella scelta della piattaforma; si presume che una piattaforma completa e ben strutturata integri funzionalità  in grado di supportare più tipologie di interazione, varie modalità  di trasmissione mediale e la possibilità  di manipolare diversi media. Si individuano così alcune tipologie di strumenti software che una buona piattaforma deve presentare:

  • desktop conferencing system;
  • groupware per i contenuti;
  • groupware per le interazioni;
  • ambienti di editing e authoring dei materiali formativi;
  • ambienti di erogazione.

Partendo dagli stili di insegnamento e apprendimento in rete, si può illustrare la collocazione delle diverse piattaforme integrate rispetto alle esigenze stesse che vogliono andare a soddisfare (A. Calvani, M. Rotta, 2000). In rete si identificano almeno quattro distinti modelli di apprendimento:

  • Modello time indipendent: si presuppone una relativa libertà  nei tempi e nei modi dell'apprendere, per l'uso di materiali distribuiti e per forme di interazione prevalentemente asincrone.
  • Modello simultaneo: si propone il meccanismo della lezione frontale, reso più flessibile dalla possibilità  dell'interazione garantita in rete (lavagne condivise), in forme prevalentemente sincrone.
  • Modello di studio autonomo: si presuppone un'ampia libertà  d'azione nei tempi e nei modi del corsista, che lavora da solo sui materiali didattici distribuiti in rete, integrati o a struttura modulare; indicato per corsisti consapevoli e altamente motivati, con bisogni formativi circoscritti.
  • Modello di apprendimento in real time: concerne l'interazione in tempo reale tra docente e corsista e l'uso della rete come supporto e luogo stesso dell'apprendimento.

Relazionando questi modelli di apprendimento in rete con le tipologie di piattaforme disponibili sul mercato si delinea una classificazione delle piattaforme stesse centrata in parte sulle funzionalità  specifiche dell'ambiente software, e in parte sulle modalità  didattiche che le stesse funzionalità  suggeriscono.
Quindi si presentano quattro macro categorie di piattaforme integrate:

  1. Piattaforme orientate alla gestione delle interazioni, soprattutto asincrone, all'interno di una comunità  "che apprende , e alla condivisione di informazioni, materiali e opinioni.
  2. Strumenti orientati all'editing, all'erogazione e al management di materiali didattici destinati a chi vuole sviluppare percorsi di apprendimento autonomi.
  3. Ambienti specializzati per il training a distanza
  4. Piattaforme per la gestione di situazioni ad alto livello di interazione

La prima categoria di ambienti raggruppa tutte le piattaforme di condivisione orientate ad un approccio collaborativo, learning team centered.
Queste piattaforme, orientate alla gestione delle interazioni tra i componenti di un gruppo e alla condivisione di informazioni e risorse, comprendono, nella maggior parte dei casi, un'architettura di tipo client-server: il software che gestisce il sistema và  installato e mantenuto su un server web; i vari utenti usano un apposito client, da installare localmente, quasi sempre gratuito, mentre il server può essere molto costoso e di difficile installazione.
L'accesso alle schermate e alle informazioni sulle discussioni è riservato solo ai componenti del gruppo (password e username), con l'amministrazione del gruppo, affidata a un tutor o a un moderatore, con la facoltà  di aggiungere o cancellare persone, o estromettere materiale.
La seconda e la terza categoria di piattaforme individuano un approccio tipicamente instructor centered, con poco spazio per la collaborazione e una destinazione prevalentemente individuale: appaiono particolarmente indicate per la formazione professionale, al training a distanza basato sui contenuti erogati.

Tipicamente, un ambiente di erogazione e management si pone in misura relativa il problema dell'interazione fra pari e della costruzione di una comunità  di collaborazione, ma punta piuttosto all'interazione verticale docente/esperto di contenuti e alla verifica degli apprendimenti. Questi sistemi integrano strumenti per la creazione automatica di indici personalizzati o per la consultazione da parte del corsista delle sue prove di valutazione e di livello raggiunto. La caratteristica di modularità  di questi sistemi e la possibilità  di riutilizzare i vari materiali per assemblare n corsi destinati a n studenti, ne fanno degli strumenti fortemente orientati al training aziendale: si tratta di piattaforme particolarmente costose, comprendenti dei sistemi di editing dei contenuti in rete e di tools sofisticati per la gestione dei diversi ruoli (tutor, docenti, esperti, osservatori, valutatori), ammortizzabili solo attraverso le grandi economie di scala che si riescono a realizzare, sempre che si abbia a che fare con un'utenza numerosa.

La terza categoria concerne dei gruppi di piattaforme che puntano la loro enfasi metodologica sull'interazione tra docente e studenti nella condivisione delle informazioni; si lascia quindi grande spazio alla figura del docente e alla comunicazione in forma sincrona.
Si cerca di ricreare la situazione didattica frontale di un'aula tradizionale, con l'ovvia differenza che tutti gli attori coinvolti sono distribuiti geograficamente; tra le possibilità  si registrano la presenza di strumenti integrati di audio e video conferenza e la condivisione delle sessioni di lavoro, oppure sui tools per la scrittura collaborativa e per la revisione incrociata degli elaborati, puntando sempre su forme di interazione sincrone.
Queste piattaforme risultano piuttosto onerose e architettate secondo la modalità  client-server; le applicazioni più diffusa riguardano esempi di training aziendale per nuove procedure e abilità , o nel mondo universitario per quelle più complete.

La quarta categoria di ambienti, infine, presuppone un approccio tipicamente learner centered e può rivelarsi molto appropriata in ambito scolastico.
Queste piattaforme presentano le cosiddette forme di apprendistato pilota di "lavagne condivise : la metafora della lavagna, integrata a strumenti quali la desktop e la video conferencing in modalità  sincrona, và  a privilegiare l'apprendimento condiviso (A. Calvani, M. Rotta, 2000).
Nate come sistemi per effettuare presentazioni multimediali a distanza o illustrare a interlocutori remoti grafici e immagini, le lavagne condivise superano i limiti fisici della lavagna reale, il suo spazio ridotto, l'impossibilità  di offrire raffigurazioni grafiche articolate oltre un certo limite, l'assenza di memoria, la sua limitata visibilità . Il discente può trarre da questo supporto vantaggi notevoli legati all'osservazione in tempo reale cosa sta facendo il docente e all'interazione, sempre in tempo reale, con il materiale illustrato o con il docente stesso. Un gruppo di docenti inglesi ha aggiunto una nuova periferica utile per l'interazione con le lavagne condivise: le interactive whiteboard sono delle lavagne vere e proprie, tavolette grafiche su cui si può agire con una penna ottica.

Questi strumenti consentono ai corsisti l'interazione con il lavoro sulla blackboard del docente, con la possibilità  di integrare documenti ipertestuali o ipermediali.
Il sistema riesce ad agire su un doppio livello: localmente si può interagire con la lavagna utilizzando la tavoletta grafica, per tracciare, per esempio, appunti memorizzabili su un diagramma a cui altro stanno lavorando; in collegamento remoto, invece, si possono condividere i contenuti di più lavagne collegate a più postazione. Questi strumenti si prestano bene per affrontare gli approcci in modalità  problem solving: si pensi per esempio alla possibilità , per una scuola, università  o azienda, di organizzare online una tavola rotonda a più voci con esperti o altri interlocutori, senza ricorrere necessariamente a costose e complesse attrezzature di videoconferencing, potendo contare su una documentazione digitale e integrale di quanto accaduto (A. Calvani, M. Rotta, 2000).

Infine, si segnalano tre possibili opzioni di linee guida per la scelta della piattaforma integrata in base all'obiettivo didattico: se l'obiettivo è prevalentemente il trasferimento di conoscenze e l'acquisizione di nozioni da parte degli studenti, le piattaforme più indicate saranno quelle orientate alla distribuzione delle informazioni, ambienti per il management e ambienti dotati di strumenti di videoconferenza o di possibilità  di editing e authoriting.
Se invece l'obiettivo didattico consiste nell'acquisizione di capacità  progettuali, di abilità  di manipolazione e di costruzione di ambienti ipermediali da parte dei discenti, le piattaforme più interessanti saranno quelle che garantiscono un alto livello di interazione tra docente e discente, come lavagne condivise o i tools orientati alla costruzione cooperativa di oggetti e informazioni.

Infine, se l'obiettivo didattico perseguito insiste nella creazione di modelli mentali cooperativi, allora la piattaforme più indicate saranno quelle che integrano più strumenti per cooperare, ovvero conferencing system in senso lato ed ambienti di condivisione.

tabella6

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Tesi di Laurea:
"E-Learning: metodi, modelli e ambienti per l'apprendimento a distanza nella Società dell'Informazione"

di Maria Elisabetta Cigognini
eli.cigognini@fastwebnet.it

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- Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM -
- Milano Facoltà di Scienze della Comunicazione e dello Spettacolo -
- Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione -
- Giugno 2003-
- Facoltà di Ingegneria -
- Marzo 2003 -