Skip to content.
Logo tecnoteca

Portale Tecnoteca.it

Logo tecnoteca

Vai al sito aziendale Tecnoteca.com


 
You are here: tecnoteca.it » Tesi on line » La rilevanza penale del commercio on line » La repressione dei crimini informatici » La scelta legislativa operata con la l. 547/93

La scelta legislativa operata con la l. 547/93

Nel precedente capitolo si è evidenziato come la rete “Internet” sia vulnerabile, offrendo al reo la possibilità di diverse condotte criminose e di essere difficilmente individuato.  Una repressione inadeguata da parte dell’ordinamento giuridico comporterebbe in breve la mancanza di fiducia del consumatore nello strumento informatico, e nella stessa Internet, con grave danno all’economia ed in particolare al commercio elettronico.

Affinché ciò non avvenga, i legislatori nazionali hanno cercato negli ultimi anni di approntare delle misure adeguate a reprimere i cd. “cyber crimes”, secondo le indicazioni espresse dal Consiglio d’Europa: in particolare, dalla “Reccomandation n°R89 9 du Comité des Ministres aux etats membres sur la criminalité en relation avec l’ordinateur (adopté pour le Comité des Ministres le 13 septembre 1989, lors de la 428° reunion des Delegues des Ministres)”che includeva in una lista “minima” le condotte da assoggettare a repressione penale.

Per quanto riguarda l’Italia, la legge 547/93, la quale è stata il frutto di una serie di scelte di politica legislativa: fra un intervento di novellazione nel  codice penale e  l’emanazione di una legge penale speciale, la l. 547/93 rappresenta un compromesso.

Essa infatti è una legge penale che in parte introduce fattispecie criminose nuove nel codice penale ed in parte opera delle modifiche agli articoli del codice penale preesistenti, adattandoli alle nuove esigenze di repressione.

All’interno del campo di condotte criminose da reprimere in ambito informatico fu necessaria una preliminare distinzione fra fatti illeciti commessi sul sistema  (o su parti o accessori dello stesso) e fatti commessi a mezzo del sistema18. Si pensi, per fare un esempio, all’abusiva duplicazione del “software”, che avviene necessariamente sul sistema informatico/telematico (l’oggetto del reato è un sistema) che viene quindi ad inquadrarsi fra i reati commessi sul sistema; si pensi ancora al prelevamento illecito di dati personali di terzi da una banca-dati per successivo riutilizzo a fine frodatorio (qui il mezzo è un sistema), il quale, invece, viene a configurarsi come reato commesso per mezzo del sistema.



18op.cit., ibidem


Tesi di laurea in dirtitto penale commerciale:
“La rilevanza penale del commercio on line”

di Nicolò Antonio Piave


- Università degli Studi di Cassino -
- Facoltà di Economia -
- Corso di laurea in Economia e Commercio -
- Anno Accademico 2003/2004 -