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Utilizzo a fini illeciti di Internet: considerazioni generali in ordine alla repressione delle condotte criminose

Ai fini della repressione di eventuali condotte criminose la particolarità del mezzo telematico comporta gravi problemi circa la “possibilità di riferire uno specifico atto o comportamento informatico a un soggetto individuato. Secondo Parodi6 è senz’altro necessario dotare l’ordinamento di strumenti normativi specifici per il contesto telematico, senza tuttavia trascurare che Internet è un fenomeno di portata transnazionale e ciò richiede sempre una maggiore integrazione fra le normative nazionali dei singoli Paesi, al fine di reprimere illeciti che, grazie alla flessibilità della Rete, possono essere compiuti in luoghi differenti del mondo. “Un problema non solo di legge applicabile, o di esecuzione dei provvedimenti, ma anche e soprattutto di possibilità in concreto di indagini e di effettività nella ricerca della prova”7.

Ogni computer connesso alla Rete possiede un proprio indirizzo identificativo detto indirizzo Ip, che, nella maggior parte dei casi, è temporaneo e viene assegnato dal Provider che fornisce l’accesso ad Internet. Esistono due modi per operare in Internet, fuori dal caso del semplice utente-navigatore:

  1.  acquistare un dominio presso il Provider che fornisce l’accesso;
  2. acquistare autonomamente il dominio presso una Autorità di Registrazione Nazionale o Internazionale (anche estera).

Nel primo caso, le condotte illecite commesse attraverso Internet potrebbero facilmente individuarsi e con esse anche i relativi autori, grazie alla documentazione in possesso del Provider; nel secondo caso, invece, se l’autore degli illeciti ha provveduto a registrare il dominio all’estero (ad esempio presso l’Autorità statunitense), accedere alla documentazione non sarà immediato.

L’identificazione del soggetto autore dell’illecito è ancora meno semplice nel caso della posta elettronica8. Quando un cliente desidera avere accesso ai servizi internet, deve sottoscrivere un contratto di diritto privato con il provider: in tale accordo è previsto che il cliente disponga di un nome utente e di una password per essere identificato dal sistema ed avere successivamente accesso alla rete.

La sottoscrizione avviene nella stragrande maggioranza dei casi per via telematica, in assenza di strumenti o tecnologie che possano garantire al provider la certezza dell’identità della controparte. E’ pertanto evidente che chiunque potrebbe sottoscrivere in internet un contratto di fornitura dell’accesso, spendendo il nome altrui o creando una falsa identità (anche immaginaria) e utilizzare i dati forniti dal provider per connettersi ad internet.

La casella di posta elettronica viene attribuita al cliente come servizio accessorio a seguito del contratto sottoscritto. Ne consegue che l’incertezza dell’identità del cliente, già presente all’atto della sottoscrizione dell’accordo, si trasmette in via derivata anche all’indirizzo di posta elettronica.
Ciò comporta una notevole flessibilità d’utilizzo dell’e-mail per ogni tipo di affare illecito.



6 ibidem
7 ibidem
8 La posta elettronica o “e-mail”, abbreviativo di “electronic mail” è un sistema di corrispondenza elettronica basato su Internet: ogni utente possiede una propria casella di posta su un computer che appartiene alla Rete; quando invia un messaggio (un’e-mail appunto), questo viene smistato attraverso il computer su cui l’utente possiede la casella (mail server) al computer destinatario, sulla base dell’indirizzo riportato sullo stesso messaggio. Il messaggio giunge dal mittente al destinatario attraverso una serie di “rilanci” da un computer all’altro, attraverso Internet, finché, sulla base delle indicazioni previste dal sistema, il messaggio non perviene al computer destinatario individuato. L’efficacia e la rapidità di questo mezzo, connessa alla gratuità del medesimo, ne hanno consentito una rapida diffusione a livello mondiale. Tuttavia, al momento, non sono attivi sistemi su vasta scala che assicurino la certezza dell’identità del detentore della casella di posta; si aggiunga inoltre che esistono specifici servizi Internet che garantiscono l’anonimato per il mittente della posta, il cui vero indirizzo personale viene rimpiazzato dal sistema all’atto dell’uscita dal server.


Tesi di laurea in dirtitto penale commerciale:
“La rilevanza penale del commercio on line”

di Nicolò Antonio Piave


- Università degli Studi di Cassino -
- Facoltà di Economia -
- Corso di laurea in Economia e Commercio -
- Anno Accademico 2003/2004 -