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Software libero: contesto e nascita

Sul finire degli anni ’70 ci si trova in uno scenario in cui gli utilizzatori sono organizzati intorno alle diverse culture descritte e si intravedono grandi possibilità di aumento del numero degli utenti di computer. Le varie reti stavano andando a unificarsi. Contemporaneamente alla crescita degli utenti della rete crescevano anche le prospettive di commercializzazione del software e crescevano i segreti delle compagnie e l’atmosfera di irrigidimento dei rapporti tra le aziende.

La diffusione dei personal computer favorì la nascita di numerosi hacker DOS e Mac. La mancanza di sorgenti disponibili su cui poter lavorare creò una situazione in cui questi appassionati di computer “non riuscirono mai a sviluppare una cultura consapevole” .

Sempre secondo Eric Raymond:

Il ritmo dei cambiamenti era talmente veloce che ben cinquanta diverse culture tecniche nacquero e cessarono di esistere con la rapidità di una farfalla, senza mai raggiungere la stabilità necessaria allo sviluppo di un gergo, di un folklore e di una storia propri .

Agli inizi degli anni ’80 la cultura hacker si ritrovò in un periodo difficile: le macchine Unix erano costose e l’indisponibilità di materiale libero per creare una base comune su cui lavorare minacciava le comunità e non ne favoriva la nascita. E’ in questi anni che spuntano i  primi tentativi, vivi ancora oggi, di ricreare quello spirito di collaborazione e lavoro cooperativo che aveva costituito la linfa vitale e fulcro dell’innovazione della scienza informatica.

La storia ufficiale del movimento Free Software inizia nel 1984, anno in cui Richard Stallman scrisse il Manifesto GNU e fondò la Free Software Foundation.

L’obiettivo ultimo del Progetto GNU  era quello di costruire un intero sistema operativo, corredato dei programmi principali, che fosse libero da influenze proprietarie.

Secondo la filosofia di Stallman, nessuna azienda doveva condizionare l’attività creativa degli sviluppatori, inoltre i programmi dovevano essere accessibili a tutti, in modo che chiunque potesse apportarvi dei cambiamenti in modo da poterli migliorare e aggiungervi sempre nuove funzionalità. Quello che spinse Stallman a creare la Free Software Foundation fu l’insofferenza nei confronti di una situazione in cui gli sviluppatori, spinti dalle loro rispettive aziende, si trovavano in condizione di non poter collaborare con i loro colleghi delle  aziende concorrenti, in quanto tenuti a non rivelare i segreti industriali. Stallman lavorava da anni nel laboratorio di Intelligenza Artificiale del Massachusset Institute of Tecnology, permeato per tradizione dall’etica hacker. Per lui questa situazione era un grande perdita di energie, in quanto utili informazioni che potevano rendere il lavoro più semplice non potevano essere trasmesse tra persone che svolgevano compiti simili. Non solo, egli vedeva questa situazione come la disgregazione di una fiorente comunità, che aveva sempre avuto rapporti collaborativi e aveva creato intorno a sé una cultura fatta di simboli, abitudini e lessico condiviso.

Stallman poi decise di basare GNU sul modello del sistema operativo Unix per ragioni connesse alla filosofia architetturale di questo sistema.
In Unix infatti esistono due principi fondamentali:

  1. Ogni cosa è un file.
  2. Qualsiasi cosa venga costruita, bisogna cercare delle soluzioni che assolvano in modo efficace ed efficiente ad una sola funzione.

Questa struttura modulare garantisce la possibilità di lavorare separatamente ad un’unico elemento, senza doversi preoccupare troppo delle interazioni con gli altri.
La scelta si rivelò adeguata, in quanto permetteva a sviluppatori di tutto il mondo di lavorare sul progetto che preferivano e poi, solo in un secondo momento, preoccuparsi di come associarlo agli altri elementi.

Richard Stallman alcuni anni prima di dar vita al progetto GNU, scrisse un editor   che si diffuse moltissimo nei dipartimenti di informatica statunitensi: Emacs. Seguendo i principi dell’etica hacker, distribuì gratuitamente Emacs, rendendone disponibile il codice sorgente, in modo che gli utenti, che a quei tempi erano prevalentemente programmatori o esperti di informatica, potessero personalizzarlo senza limite. L’ unica condizione che mise era che tutte le estensioni apportate al programma dovessero essere disponibili, in modo da migliorarlo continuamente. Questa filosofia si incarnò poi nel 1985 nella licenza GPL (General Public License), ideata da Stallman con l’aiuto di un avvocato, che garantisce all’autore la libertà di fornire agli utenti pieni diritti di distribuzione e modifica, con la garanzia che il software rimanga sempre liberamente distribuibile e modificabile.

Un’altra delle tecnologie che permisero la diffusione del software GNU fu il GCC (GNU C Compiler), un compilatore  sviluppato dalla Free Software Foundation e distribuito come software libero.


Tesi di laurea in Sociologia della Comunicazione:
"Il software libero Open Source. Una dimensione sociale"

di Andrea Todon


- Università degli Studi di Trieste-  
- Facoltà di Scienze della Formazione -
- Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione -

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