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Linux

All’ inizio degli anni ’90, il progetto di Stallman di creare un kernel  libero, GNU HURD, era ancora molto lontano dal suo completamento, anche se erano stati creati diversi programmi fondamentali per la costruzione di un sistema operativo completo.

A Berkeley inoltre, le distribuzioni di freeBSD, una versione libera di Unix sovvenzionata attraverso fondi statali, stavano attraversando momenti difficili per via delle cause legali con l’AT&T.

A completare il contesto, tra la seconda fase degli anni ’80 e i primi anni ’90, la rete stava vivendo un periodo di rapida crescita accompagnata da numerose innovazioni che ne permetteranno l’utilizzo a fasce di utenza sempre più larghe.

Nacquero in questi anni tecnologie di configurazione dinamica dei router che permisero la gestione di numeri altissimi di nodi e indirizzi differenti, fattore cruciale per l’espansione di Internet (Arpanet aveva ormai fomato una rete a sé chiamata Milnet, riservata alle applicazioni militari). Le innovazioni di questi anni sono state determinate da un lavoro collettivo che ha come polo di coordinamento la Internet Engineering Task Force (IETF), una associazione di studiosi, ricercatori e ingegneri aperta a tutti gli interessati a contribuire allo sviluppo della rete.

Caratteristico di questo organo di coordinamento è  il suo processo aperto e trasparente di documentazione nella messa a punto degli standard.

Il processo stesso di formazione dei gruppi di lavoro è decentrato: i gruppi si formano sulla base di esigenze individuali di singoli ricercatori che si uniscono ad altri per lavorare su un singolo tema. I documenti IETF sono di libero accesso e sono regolati da forme di copyright tese ad assicurare la loro disponibilità e la possibilità di lavorarci sopra ulteriormente.

La rete giocherà un ruolo chiave nello sviluppo del prodotto più importante del modello di sviluppo del software libero/open source: il sistema operativo GNU/Linux.

Nel 1991 Linus Torvalds, uno studente di informatica di Helsinki, per imparare a scrivere software complesso, si mise al lavoro per creare un kernel libero che potesse girare sul suo 386. Per iniziare utilizzò il codice di Minix, scritto dal professore di informatica Tanenbaum, disponibile agli studenti. Torvalds si avvalse dei consigli di alcuni utenti del gruppo di utenti di Minix (su Usenet) e cercò qui di attirare l’attenzione sul suo progetto.

Molte persone iniziarono a lavorarci sopra, mentre Torvalds ridistribuiva le modifiche con rapidità e cercava di mantenere alto l’entusiasmo intorno al progetto, facendo sentire utili e parte di un gruppo tutti quelli che contribuivano. Gli sviluppatori di queste prime versioni, ancora instabili, di Linux (così venne soprannominato il sistema), si raggrupparono intorno al newsgroup alt.os.linux.

Il kernel di Linux era perfetto per integrarsi con il sistema GNU: avrebbe costituito il kernel che secondo il progetto della FSF avrebbe permesso la costituzione di un sistema operativo libero a tutti gli effetti. Questo sistema completo si sarebbe chiamato GNU/Linux. Le due componenti lavorano in sinergia: i programmi hanno bisogno di un kernel per poter girare, un kernel senza programmi è inutile. Moltissimi sviluppatori utilizzavano il GCC di Stallman per sviluppare Linux: la sinergia tra i due progetti era già delineata prima che vi fosse un’ alleanza formale.

Nel 1992 Linux fece un primo passo per la sua adozione da parte di un numero maggiore di persone: lavorando sui codici del sistema X Window, gestiti dall’X Consortium e resi disponibili sotto la licenza X del MIT, nacque Xfree86, un’interfaccia utente a finestre che rendeva più semplice e intuitivo l’utilizzo del sistema.

Sempre in quest’anno iniziarono a fiorire delle iniziative che preannunciavano quello che sarebbe stato il modello economico del sofware libero/open source: le distribuzioni.

Numerose aziende iniziarono a vendere delle versioni di Linux ripulite dai bug e orientate a usi particolari del sistema: venivano inseriti programmi e funzionalità aggiuntive, già inserite nel pacchetto proposto. Le distribuzioni nacquero per facilitare l’utilizzo del prodotto agli utenti meno esperti  e per risparmiare lavoro aggiuntivo di assemblaggio e compilazione dei pacchetti. Insieme ai pacchetti software le aziende proponevano anche servizi di assistenza sul prodotto.

Tra le varie distribuzioni spiccava la Debian, che nacque con il proposito di creare una distribuzione Linux di elevata qualità e per rendere credibile il modello a codice aperto, che poteva essere screditato da distribuzioni avventate e distanti dallo spirito comunitario che stava alla base di questo modo di fare software. La Debian ufficializzò questo intento con un manifesto, le “Debian Free Software Guidelines”, scritto da Bruce Perens. Il documento fissava quali dovessero essere le caratteristiche della licenza d’uso di un programma perché potesse essere considerato “libero”. Le distribuzioni, tra cui Red Hat, SuSe, Mandrake, Turbo Linux, hanno il merito di essersi preoccupate non solo dell’evoluzione del sistema ma soprattutto della sua fruibilità da parte dell’utente finale, fattore chiave per la diffusione di Linux.

Un’altra apertura nei confronti degli utenti comuni, voluta da Torvalds e dai “suoi” sviluppatori, è stata la scelta di sviluppare Linux in due versioni: una sperimentale, detta Beta, riservata ai programmatori che intendevano aggiungerci funzionalità e correggerne i bug, l’altra testata e stabile, destinata principalmente alle applicazioni.

Linux nella prima metà  degli anni ’90 continuava a raggiungere sempre più utenti, aiutato anche dalla diffusione a macchia d’olio di Internet.

Nel frattempo era nato, ad opera degli studiosi del Cern di Ginevra Tim Berners  Lee e Robert Calliau, il World Wide Web.

In analogia con lo sviluppo contagioso di Linux, la decisione di rendere di pubblico dominio il protocollo http e la possibilità di vedere il codice HTML sottostante alle pagine web ha permesso un’apprendimento veloce e diffuso del linguaggio, contribuendo all’arricchimento delle rete, facendola percepire come una risorsa importante a sempre più persone.


Tesi di laurea in Sociologia della Comunicazione:
"Il software libero Open Source. Una dimensione sociale"

di Andrea Todon


- Università degli Studi di Trieste-  
- Facoltà di Scienze della Formazione -
- Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione -

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