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Il punto della situazione

Nel corso di questo capitolo abbiamo cercato di mettere in luce quegli elementi storici fortemente collegati con la nascita del movimento free software/open source.

Abbiamo cercato in particolare di mostrare come le pratiche di condivisione, rilascio delle modifiche, ridistribuzione e copia dei codici sorgenti dei programmi fossero presenti fin dall’inizio della scienza informatica e che una corrente di questo modo di sviluppare software è giunta fino ai giorni nostri, fino a rappresentare un’ottima alternativa ai sistemi proprietari per quanto riguarda diversi aspetti:

  • come modello economico per le aziende che si occupano di software, che    possono guadagnare spostando le loro attività dalla vendita dei prodotti ai servizi sui prodotti.
  • per le aziende in genere, che possono utilizzare del software gratuito e pagare i servizi forniti dalle aziende di software, senza rischiare di rimanere ancorati alla stessa azienda se questaù non fa un buon lavoro.
  • per gli utenti finali, che possono disporre di software gratuito spesso di alto livello
  • per le pubbliche amministrazioni, che grazie al software a codice sorgente aperto possono soddisfare le loro esigenze di indipendenza dai privati e di trasparenza nel trattamento delle informazioni.

In questa storia breve del software libero abbiamo cercato di spiegare come le istanze originarie si siano modificate e adattate di volta in volta ai nuovi scenari che si presentavano e di come siano riuscite a sopravvivere a diversi momenti critici, come i tentativi di chiudere i software e di istituire segreti industriali nel momento iniziale della commercializzazione di massa dei personal computer e l’ingresso nel mondo dei pc di una folta schiera di utilizzatori inesperti e bisognosi di sistemi semplici da usare e intuitivi.

Negli ultimi anni poi, il movimento free software/open source ha creato una nuova breccia nel muro rappresentato dal monopolio Microsoft nel campo dei sistemi operativi e negli applicativi per l’utente finale assicurando la compatibilità dei documenti scritti su piattaforma GNU/Linux con il sistema operativo Microsoft e mettendo a punto diversi programmi che vanno in questa direzione.

Tra i più importanti ricordiamo Samba, un file server che permette l’interoperabilità di sistemi Windows e Linux all’ interno di reti locali (LAN ) e Wine, un software che permettere di fare girare programmi scritti per piattaforma Microsoft anche su Linux, in maniera semplice e intuitiva.

Le intuizioni di Raymond e Perens, che quando hanno creato la Open Source Initiative prospettavano uno scenario futuro in cui software libero e proprietario potessero convivere su piattaforme comuni, sono sempre più vicine al loro avverarsi.


Tesi di laurea in Sociologia della Comunicazione:
"Il software libero Open Source. Una dimensione sociale"

di Andrea Todon


- Università degli Studi di Trieste-  
- Facoltà di Scienze della Formazione -
- Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione -

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