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Esperienze sul campo

Un esperto di formazione che ha cercato di coniugare la metodologia della ricerca azione con la formazione a distanza è Italo Tanoni, docente di tecnologie dell’istruzione e dell’apprendimento presso l’ Università degli Studi di Urbino. Nel suo articolo Il contesto educativo: punto di partenza per la formazione a distanza[1], Tanoni sostiene che quando andiamo a costruire un progetto in rete, ci sono vari ostacoli da superare, fra i quali, la diffidenza dei docenti verso questo nuovo approccio. Per garantire l’adesione della scuola, è fondamentale che ci sia la contestualizzazione di ogni progetto. Ad esemplificazione di questo concetto, Tanoni porta come riferimento l’esperimento del gruppo Teamfad che ha adottato una duplice strategia costituita dall’elaborazione da parte dei soggetti in formazione, di un percorso curricolare attraverso la Ricerca Azione e la conseguente organizzazione di un sotto progetto didattico che ne mostra la realizzazione. Con questa metodologia che coinvolge vari istituti scolastici, vengono riattivate le strategie della Formazione a Distanza riassumibili nei seguenti punti[2]:

  • Collaborazione e cooperazione.
  • Gli strumenti della comunicazione in rete.
  • Analisi delle dinamiche comunicative on-line.
  • Progettazione e usabilità di un sito.
  • Costruzione e realizzazione di un website.

La sperimentazione, basata sulla contestualizzazione dell’azione didattica e della formazione, ha incontrato delle resistenze sia da parte di chi segue l’andamento dei percorsi formativi on-line sia da parte dei docenti in formazione, i quali ritengono aggravante il continuo riferimento al contesto curricolare quotidiano.


Le esperienze

Per quanto riguarda le esperienze pratiche in questo campo, è stato creato nelle Marche il progetto intitolato “Progettazione partecipata degli spazi esterni delle scuole:itinerari di formazione e di ricerca ambientale” al quale hanno partecipato venti Istituzioni scolastiche che hanno preso parte a un percorso di formazione e ricerca azione. Il processo di ricerca azione consiste nella partecipazione ad un progetto di ricostruzione di spazi scolastici esterni che si vanno ad integrare agli spazi già esistenti della didattica. Questo progetto ha permesso la collaborazione reticolare in cui hanno partecipato varie associazioni.

Il percorso è stato suddiviso in quattro fasi che le varie scuole hanno così esemplificato:

  • Fase descrittiva, è stata fatta un’ analisi dei materiali presenti negli spazi a disposizione e della loro funzionalità.
  • Fase partecipata, attraverso il coinvolgimento di tutte le scuole in oggetto è stato possibile ridefinire un’ ipotesi sul miglioramento dell’assetto e riformulare gli obiettivi educativi.
  • Fase negoziale, è stato avviato un allargamento del progetto all’ ente locale per individuare le risorse e le collaborazioni sulla fattibilità degli interventi.
  • Fase valutativa, dove è stata valutata l’ idoneità degli interventi in relazione agli scopi del progetto e all’ andamento della collaborazione in rete.

Per ogni fase sono stati prodotti dei documenti che illustrano il percorso di ciascuna scuola in modo da poter verificare i cambiamenti avvenuti prima e dopo l’intervento.

Il progetto gestito nelle Marche dalle istituzioni appartenenti a RETEMAR[3] negli anni 1997-99, prevedeva il coinvolgimento di ogni scuola in una ricerca per lo studio dell’ utilizzo del computer nella costruzione di un testo. I suoi esordi sono caratterizzati dall’utilizzo di un software didattico chiamato area edutainment basato sul binomio gioco-apprendimento e su quello contesto-motivazione. Inoltre viene preso in considerazione un ulteriore rapporto, quello tra infanzia, multimedialità e saperi. Si presenta come una ricerca azione tra scuole dell’infanzia finalizzata ad ottimizzare l’offerta formativa attraverso l’integrazione tra nuove tecnologie e curricoli. Inoltre è una comunità di pratiche incentivata da risorse sia umane che tecnologiche e da enti costruiti attraverso la formazione comune, il confronto e la ricerca attraverso la condivisione di interventi. Gli anni successivi, fino al 2001 hanno visto coinvolte le scuole di quattro province delle Marche coinvolte in una rete di attività di ricerca e formazione che ha avuto come argomento Il plusvalore del computer e della multimedialità nelle attività di letto-scrittura e nella costruzione del testo. Si sono creati così dei gemellaggi che hanno permesso ai docenti di effettuare degli scambi per realizzare percorsi contestualizzati e coerenti con l’oggetto della ricerca[4]. Hanno effettuato una co-progettazione legata alla loro identità e un’analisi approfondita dei lavori, messi in rete dalla scuola consorziata attraverso un protocollo, che si è svolta ogni due mesi tramite l’utilizzo della bacheca elettronica. Gli anni successivi, dal 2001 al 2003, la progettazione degli insegnanti ha impostato la ricerca azione su due aree principali, quella dei linguaggi espressivi e quella dei linguaggi logico-matematici entrambe legate all’aspetto linguistico e tecnologico. Mentre nell’anno in corso 2003-2004 l’oggetto della ricerca azione è l’inserimento della multimadialità nella scuola dell’infanzia i cui obiettivi sono:

  • L’ampliamento dei processi conoscitivi dell’alunno.
  • Il rinforzo delle competenze individuali e del gruppo docente.
  • La facilitazione del rapporto scuola-famiglia.

Gli obiettivi futuri di questo progetto sono l’inizio di un confronto con altre esperienze sull’uso della multimedialità nella formazione dei docenti e la costruzione di percorsi di continuità sui temi affrontati nei progetti pilota, inoltre si tenta di mantenere alta la partecipazione alla rete[5].

Italo Tanoni spiega lo svolgimento di questa esperienza all’interno di un volume[6] nel quale vengono trattate tutte le tappe della ricerca azione svolta. I risultati ottenuti attraverso il coinvolgimento di 20 istituti, emergono dall’adozione di un tipo di ricerca sia esplorativa che pilota, l’una mirata ad ottenere una visione d’insieme l’altra ad avere un approccio di tipo più focalizzato. L’obiettivo di questo progetto è stato quello di eliminare le barriere che tutt’oggi molte famiglie hanno nei confronti del computer, Retemar infatti affronta il problema del rapporto tra il bambino e la multimedialità con l’intento di far accrescere nuovi saperi.

Tesi Laurea di Rachele Pierotti

 "La ricerca azione on line: programmi collaborativi tra scuole in Italia"

 Relatore: prof. Antoni Calvani


Corso di Laurea di 1° livello per Formatore Multimediale

Facoltà di Scienze della Formazione

Università degli Studi di Firenze

anno accademico 2003-2004