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Esperienze sul campo


All’interno del programma di Ricerca-azione svoltosi nel corrente anno le tappe da raggiungere si possono raggruppare in cinque tipologie[11]:

  • Una competenza comunicativa.
  • Una leadership distribuita.
  • La negoziazione del conflitto.
  • La risoluzione dei problemi.
  • La presa delle decisioni.

Le scuole che hanno preso parte al progetto hanno stipulato un vero e proprio accordo di rete suddiviso per articoli, che circoscrive delle regole da seguire per la buona convivenza on line. L’altra esperienza sul campo, è il progetto LIREMAR[12] svoltosi anch’esso con la collaborazione di una ventina di istituti. Il progetto LiReMar è un progetto di rete fra alcune istituzioni scolastiche (Circoli Didattici e Istituti Comprensivi) della Regione Marche relativo all’introduzione dell’insegnamento della lingua inglese nella scuola materna in continuità con la scuola elementare. Si presenta come PROGETTO LINGUE 2000 a partire dall’anno scolastico 1999/2000 dal Servizio per la Scuola Materna e dalla Direzione Generale Istruzione Elementare del Ministro della Pubblica Istruzione. LiReMar è parte integrante dei POF (piani di offerta formativa) delle singole Istituzioni Scolastiche che vi aderiscono e si suddivide in due parti[13]:

  • Una di carattere più generale, relativa all’impianto complessivo della Ricerca-Azione
  • L’altra più specifica ad ogni singola scuola.

Lo scopo del progetto è l’apprendimento della lingua inglese con bambini nella primissima fascia di età. Tutto il percorso è stato seguito a distanza da un gruppo di esperti dell’Università degli Studi di Urbino presso l’istituto di lingue e lettere straniere. L’apprendimento della seconda lingua avviene in modo graduale e con l’adozione di una serie di azioni di routine che vengono condivise tra i compagni e con gli adulti e vengono espresse in entrambe le lingue. L’apprendimento viene facilitato perché le azioni svolte dal bambino lo inducono a creare inferenze, presupposizioni, interazioni e giochi. Ed è proprio attraverso questi mezzi che i bambini consolidano la loro conoscenza e possono applicarla in altri contesti. La rete di questo progetto successivamente ha trovato una forte espansione che le ha permesso di ampliare i percorsi e di creare un ambito specifico per la formazione dei formatori con la collaborazione dei docenti dell’ università che assistono gli insegnanti. Inoltre è stata migliorata la comunicazione telematica grazie all’utilizzo di ambienti interattivi compresi di forum, chat e bacheche elettroniche[14].

L’ ipotesi di lavoro riguarda l’introduzione della lingua inglese nella scuola materna e nella scuola

elementare a partire dal 1° ciclo e, attraverso l’uso delle nuove tecnologie didattiche si

cerca di verificare[15]:

  • Se l’insegnamento della lingua inglese, a partire dal secondo anno della scuola materna (età bambini 4/5 anni), costituisce un fattore di arricchimento della comunicazione attraverso l’uso di codici linguistici diversi.
  • Se l’introduzione della lingua inglese, a partire dal secondo anno della scuola materna, favorisce nei bambini lo sviluppo di capacità di base propedeutiche all’acquisizione di competenze pragmatico-comunicative da sostenere e potenziare nel primo ciclo della scuola elementare (livello A1 di cui al Progetto Lingue 2000 del Ministero della Pubblica Istruzione, come da scala dei livelli indicati nel "Quadro Comune europeo di Riferimento" del Consiglio d’Europa-Strasburgo 1997).
  • Se l’introduzione della lingua inglese fin dal primo ciclo della scuola elementare, per un totale di minimo 300 ore, favorisce lo sviluppo delle abilità di comunicazione orale di base.
  • Se le tecnologie didattiche costituiscono un facilitatore di apprendimento, di comunicazione, di socializzazione.

L’ identificazione del problema in questo caso, riguarda il processo di insegnamento/apprendimento di una lingua straniera in fase precoce. Nelle istituzioni scolastiche che partecipano al progetto è presente un personal computer ed è già avviato da alcuni anni l’insegnamento della lingua inglese nelle scuole elementari.

L’insegnamento della lingua straniera è posto nel quadro dell’educazione linguistica purché si attui un’idonea mediazione didattica strettamente connessa al processo di evoluzione del bambino.


Tesi Laurea di Rachele Pierotti

 "La ricerca azione on line: programmi collaborativi tra scuole in Italia"

 Relatore: prof. Antoni Calvani


Corso di Laurea di 1° livello per Formatore Multimediale

Facoltà di Scienze della Formazione

Università degli Studi di Firenze

anno accademico 2003-2004