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Esperienze sul campo

 

 

L’analisi fatta su questi progetti da G.Trentin, evidenzia che essi hanno tutti un obiettivo comune: operare a distanza su un progetto condiviso che permetta di ampliare nei partecipati la riflessione metacognitiva[23]. L’elemento chiave che, secondo lui, permette il buon funzionamento di una rete telematica tra scuole è il mantenimento dell’aderenza al contesto educativo della singola scuola. La problematica più evidente che è emersa è stata inerente al mantenimento della motivazione a partecipare in rete. Perciò è stata adottata una soluzione che avesse i seguenti scopi:

  • I soggetti in formazione dovevano elaborare un percorso curricolare utilizzando la ricerca-azione.
  • Doveva essere realizzato un sottoprogetto, legato a quello principale, come esemplificazione della sua messa in pratica.

L’aspetto fondamentale risulta essere la contestualizzazione del progetto. Questo aspetto, pur portando delle innovazioni, ha incontrato delle perplessità da parte di coloro che seguono i percorsi formativi in rete perché un approccio esclusivamente web based sarebbe più facilmente gestibile e non ci sarebbe la necessità di ricorrere continuamente al contesto curricolare quotidiano[24]. Un altro aspetto correlato a questo, è la costruzione progressiva del percorso di ricerca azione che non favorisce il raggiungimento di soluzioni definitive in quanto si ricreano costantemente situazioni problematiche che fanno scaturire nuovi itinerari di conoscenza.


L’altra difficoltà che si presenta, è quella di mantenere un discreto livello di flessibilità del processo di ricerca azione. Questo aspetto crea dei problemi poiché gli insegnanti preferiscono avvalersi degli itinerari standard proposti dalle guide.

Tutti i progetti si strutturano nello stesso modo attraverso un’organizzazione a piccoli gruppi, coordinati rispettivamente da un insegnante. Tale sistema permette di facilitare le relazioni interpersonali e di adottare un sistema di monitoraggio per ogni gruppo, favorendo così la nascita di comunità di pratica. L’altra caratteristica positiva dei progetti, è stata l’organizzazione e la gestione della dimensione politica da un lato, nella quale i dirigenti scolastici avevano il ruolo di coordinatori e della dimensione tecnica dall’altro, nella quale spiccavano tre figure chiave: il docente responsabile operativo e due tutor di rete.

Un altro progetto che vede protagoniste le scuole elementari è chiamato SET PRODEST[25], le parole della scienza. Il suo obiettivo è quello di favorire l’alfabetizzazione scientifica e si pone le seguenti tappe da raggiungere:

  • Migliorare gli strumenti, le strutture e l’organizzazione didattica per la qualità dell’insegnamento e dell’apprendimento scientifico e tecnologico.
  • Favorire la comunicazione delle pratiche educative per permettere la trasferibilità e il confronto tra le singole esperienze.
  • Lavorare in modo collaborativo alla costruzione di un curricolo scientifico.

In questo modo la rete tra le scuole coinvolte si rinforza grazie ad una maggiore educazione scientifica e alla condivisione di principi pedagogici quali il problem solving e la ricerca.

Il percorso di tale progetto inizia con le scuole materne ed elementari e si estende agli altri ordini e gradi. L’aspetto principale che ha permesso questa espansione è dato da una nuova concezione di cultura della conoscenza legata alla risoluzione dei problemi sociali più rilevanti attraverso l’interdisciplinarietà. Set Prodest vuole, appunto, smontare la concezione meccanicista della scienza e del suo apprendimento affiancando agli insegnanti dei tutor con i quali progettare delle attività didattiche tenendo conto dei fabbisogni formativi. La sperimentazione vuole facilitare l’apprendimento delle scienze attraverso pochi concetti chiave che diano le basi per un apprendimento significativo.

L'obiettivo del progetto non è esclusivamente connesso alle scienze, ne è contenutistico. L'acquisizione di un alfabeto scientifico generalizzato ha il fine principale di migliorare e anticipare le abilità mentali superiori: dal pensiero pre-operatorio e dalle operazioni concrete al pensiero formale.

Per ciò che concerne gli obiettivi, vi sono quelli riferiti agli alunni e quelli dei docenti. I primi devono saper:

  1. Descrivere il mondo della natura e rispettare la sua unità.
  2. Conquistare il significato delle parole chiave della Scienza, attraverso i problemi sperimentali.
  3. Migliorare le abilità di pensiero (capacità), utilizzate per apprendere il linguaggio e per rappresentare i concetti scientifici.
  4. Riconoscere che la Scienza, la Matematica e la Tecnologia sono imprese umane con tutti i limiti che da ciò derivano.

Gli obiettivi riferiti ai docenti invece sono:

  1. Migliorare l'organizzazione dell'insegnamento scientifico e tecnologico.
  2. Creare laboratori scientifici e tecnologici nelle scuole coinvolte o potenziare quelli esistenti; ciò vuol dire acquistare le competenze e l'esperienza necessaria per saper trasformare materiale comune, in materiale per realizzare esperienze significative dal punto di vista dell’apprendimento.
  3. Promuovere il raccordo fra i diversi ordini di scuola al fine di favorire la continuità di stile didattico e pedagogico.
  4. Aumentare la consapevolezza metodologica.
  5. Comunicare on line tutte le iniziative e le realizzazioni del progetto, senza trascurare gli aspetti valutativi dell'iniziativa.

Ad oggi, Prodest ha sviluppato incontri preliminari, costituto lo staff di valutazione, i docenti coordinatori, attivato una formazione scientifica e tecnologica, realizzato delle attività in presenza e prodotto una documentazione in merito. Gli istituti coinvolti sono 25 e ricoprono varie regioni. I risultati che il progetto intende ottenere sono, negli allievi, le competenze scientifiche sia teoriche che pratiche e, negli insegnanti, dei miglioramenti riguardo all’utilizzo delle metodologie, alla comunicazione in rete e alla realizzazione di materiali trasferibili. La durata del progetto è di tre anni e si fonda su un’ipotesi pedagogica che prevede l’utilizzo di alcune parole chiave che diventano trasferibili ad esperienze nuove.

Tesi Laurea di Rachele Pierotti

 "La ricerca azione on line: programmi collaborativi tra scuole in Italia"

 Relatore: prof. Antoni Calvani


Corso di Laurea di 1° livello per Formatore Multimediale

Facoltà di Scienze della Formazione

Università degli Studi di Firenze

anno accademico 2003-2004