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Esperienze sul campo


La comunicazione avviene tramite tre tipologie di destinatari:

  • Tra gli insegnati.
  • Tra docenti e genitori.
  • Con gli allievi.

I primi due casi non presentano dei problemi particolari se non quello di accertarsi che la comunicazione avvenga realmente con chi deve essere creata. È importante perciò che anche il rapporto scuola-famiglia venga gestito con cautela.

Per quanto riguarda il contenuto della corrispondenza con gli alunni, è necessario che non venga divulgato. Secondariamente è risultato opportuno inviare i messaggi al singolo indirizzo piuttosto che ad una mailing list.

Il caso degli allievi necessita di alcuni aspetti da considerare tra i quali i contenuti ricevuti e quelli inviati, la gestione dei dati cosiddetti “sensibili” che riguardano le informazioni necessarie per la configurazione della posta. Il problema viene risolto se si adotta un sistema di webmail. Inoltre i servizi che offrono alle singole scuole la possibilità di svolgere attività didattiche in rete devono essere ben valutati e il sostegno da parte dell’insegnante per ciò che riguarda l’impiego didattico delle TIC può fornire elementi importanti per svolgere correttamente esperienze di comunicazione sincrona in rete[29].

Il resoconto finale delle esperienze svolte da Tanoni si può in parte estrapolare dall’analisi che lui stesso fa nell’articolo La mappa delle reti nelle Marche[30]. Il bilancio che se ne ricava dai progetti svolti tra scuole in rete, evidenzia un primo fattore critico che riguarda l’aspetto metodologico-didattico. Infatti è proprio quest’ultimo che viene a mancare, che viene preso poco in considerazione dagli istituti : sembra che l’importante oggi sia essere in rete.

I progetti coordinati da Tanoni hanno un obiettivo comune, ovvero quello di migliorare la qualità del rapporto insegnamento-apprendimento principalmente per offrire una nuova concezione della conoscenza. A questo proposito, analizzando le tematiche di studio che vengono affrontate, si constata che uno degli obiettivi è stato quello di far emergere la “conoscenza dichiarativa”[31] dei bambini facendo loro assumere un ruolo attivo all’interno del programma. In questo modo, la rete telematica che si è creata tra le scuole ha permesso di favorire lo sviluppo di comunità di pratica sempre più autonome e professionali.

La strategia metodologica comune ai progetti è composta da alcuni punti che comprendono in primis, la facilitazione della co-progettazione dei percorsi didattici e la strutturazione articolata delle varie attività che ha valorizzato maggiormente il processo di ricerca azione on line. Secondariamente, è stata posta l’attenzione sull’efficacia comunicativa della documentazione riguardante le singole scuole che hanno adottato il modello delle mappe concettuali risultato utile per la creazione dei siti. In conclusione tutti i progetti hanno in comune un obiettivo, lavorare a distanza con l’utilizzo di mappe concettuali che vengono condivise per favorire l’arricchimento e lo scambio attivo di conoscenze altrimenti circoscritte.


Conclusioni

In seguito agli studi effettuati sulle esperienze di reti tra scuole e in base agli argomenti trattati a livello teorico, sono giunta alla conclusione che le tappe principali della metodologia di Ricerca Azione, pianificazione, azione, osservazione e riflessione, sono la base sulla quale si poggiano le metodologie di apprendimento delle scuole elementari prese in esame.

Infatti, anche se a livelli proporzionati al contesto scolastico di riferimento, sono stati creati interessanti percorsi per facilitare il processo di insegnamento-apprendimento che meritano l’attenzione di chi vuole intraprendere la strada della formazione a distanza e dell’ e-learning.

Gli studi alla base delle esperienze di Italo Tanoni toccano vari ambiti, dalla didattica, alla psico-pedagogia fino alle nuove tecnologie, tenendo ben presenti le loro caratteristiche e potenzialità. Proprio in base a questi elementi è stata compresa l’importanza di coniugare una metodologia così cruciale come la Ricerca azione, con i nuovi sistemi di comunicazione a distanza. Ovviamente, ogni progetto ha tenuto in considerazione gli elementi base di tale metodologia e li ha proiettati sul sistema di insegnamento-apprendimento.

Potrei dire che la creazione di reti tra scuole è una tappa, un’attuazione di ciò che viene teorizzato da Trentin sulla costruzione collaborativa del sapere e sulla nascita di un nuovo tipo di conoscenza. La svolta fondamentale proprio all’interno di questa innovazione è una visione nuova della figura dell’allievo che, da semplice fruitore di conoscenze diventa attore e costruttore ogni giorno di ciò che impara. In questo modo acquisisce maggiore consapevolezza del suo percorso di formazione, comprendendo fin dai primi anni uno degli aspetti principali del sapere: l’ipertestualità.

In particolare, potrei citare il lavoro svolto da Ambinfanzia che aveva come oggetto l’educazione ambientale, questo sta a significare come le tipologie di oggetti presi in esame comprenda un ampio raggio. Dunque è ancor meglio constatabile che la formazione a distanza può abbracciare qualunque campo disciplinare e culturale e, di riflesso, qualunque oggetto di studio preso in esame da una scuola o un ente, può essere esportato ad altri istituti che possono così incentivare la collaborazione.

Tesi Laurea di Rachele Pierotti

 "La ricerca azione on line: programmi collaborativi tra scuole in Italia"

 Relatore: prof. Antoni Calvani


Corso di Laurea di 1° livello per Formatore Multimediale

Facoltà di Scienze della Formazione

Università degli Studi di Firenze

anno accademico 2003-2004