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Esperienze sul campo

Tanoni spiega ulteriormente che, attraverso la ricerca azione on line, gli istituti coinvolti hanno intrapreso uno studio iniziale sugli effetti che un software didattico ha sul processo di insegnamento-apprendimento di bambini tra i 3 e i 6 anni[7].

Sono stati presi in considerazione alcuni ambiti della conoscenza fra cui:

  • L’apprendimento letto-scrittura.
  • La seconda lingua.
  • La formazione del pensiero scientifico.

Il progetto di ricerca azione ha voluto puntare l’attenzione sulla lingua parlata e scritta vista come strumento trasversale di comunicazione e di apprendimento.

Negli anni successivi, la ricerca azione si è concentrata maggiormente sui linguaggi espressivi e logico scientifici. Il computer viene considerato in due accezioni diverse che riguardano da un lato i bambini e dall’altro i docenti, quindi si ha un utilizzo didattico orientato alla collaborazione e all’apprendimento cooperativo e un utilizzo orientato maggiormente alla formazione a distanza. Inoltre c’è lo scopo di mantenere una comunità di pratica virtuale che tramite la rete permetta il confronto con altre realtà scolastiche. In questo modo l’apprendimento diviene una costruzione sociale di conoscenze coadiuvata dall’ equipe di esperti creata appositamente per la cooperazione. Il percorso è stato seguito a distanza da un gruppo di esperti dell’Università di Roma e di Milano.

Un progetto legato a Retemar, è denominato L.I.S.A.LAB, ovvero il Laboratorio degli istituti scolastici autonomi. Si tratta di una rete telematica del Piceno che comprende alcuni Istituti Comprensivi, tra scuole materne, elementari e medie, impegnati nella costruzione di un percorso curricolare. Le scuole coinvolte sono cinque per un totale di 3575 alunni e 385 insegnanti. Questo progetto ha permesso alle scuole in rete di condividere i seguenti obiettivi:

  • La ricerca di modelli innovativi di formazione e produzione di materiali coerenti con le prospettive di riforma.
  • L’ introduzione di un modello di e-learning integrato che assicuri, al di là delle distanze geografiche delle scuole, della rete e degli impedimenti di ordine fisico, la possibilità di partecipazione di tutto il personale coinvolto.
  • Interattività continua in presenza e a distanza con i materiali e tra le persone, attraverso i moderni strumenti della comunicazione on line (e-mail ,chat, forum, bacheca elettronica, ambienti groupware,pagine web).
  • La centralità di ogni scuola e della intera rete come comunità di apprendimento e formazione che collega la riflessione teorica con la prassi didattica.

Le attività di formazione e ricerca-azione sia in presenza che a distanza, sono incentrate su due aspetti metodologici principali, le mappe concettuali e il cooperative learning. Entrambi favoriscono la riflessione sulla personalizzazione e la progettazione dei percorsi formativi, oltre che sull’elaborazione delle competenze individuali. Il sistema delle mappe concettuali permette la rappresentazione grafica delle conoscenze e perciò dà maggiore attenzione all’allievo sia sul piano relazionale che su quello didattico. Il cooperative learning dall’altra parte ha portato delle innovazioni nel campo della psicologia dell’apprendimento e nel campo dell’intelligenza in quanto ha modificato il concetto di cognizione[9] , ha inoltre rafforzato la concezione che per migliorare l’apprendimento, è necessario guardare allo studente e al suo coinvolgimento culturale. Questa metodologia ha permesso di modificare il ruolo standard dell’insegnante che viene così facilitato nella gestione di tutti gli studenti, considerandoli in ogni loro aspetto, inoltre può gestire meglio gruppi non omogenei di ragazzi e organizzare laboratori di attività per promuovere relazioni interpersonali. Tra le altre attività, può creare progetti che possano avere una continuità nel corso degli anni, può infine proporre percorsi che permettano un auto valutazione. In questo contesto la “ricerca in azione”, volta a produrre un cambiamento rispetto a un problema, consente un approccio che tiene conto delle relazioni tra il soggetto che apprende e la realtà, i saperi e la mediazione didattica all’interno di un ambiente, tenendo appunto in considerazione le varie situazioni di apprendimento che egli si trova davanti. Perciò è importante sapere, se ad esempio parliamo di auto-apprendimento, quali sono elementi che entrano in gioco ed attivare successivamente un sostegno per gli insegnanti attraverso un sistema di tutoraggio. Le finalità e gli obiettivi di tale progetto sono[10]:

  • Realizzare una comunicazione attiva fra Istituti Scolastici che possa configurarsi come cooperazione rispetto alla soluzione di problemi condivisi legati alla riforma, mediante l’utilizzo di strumenti telematici.
  • Qualificare l’offerta formativa delle scuole avviando un processo di formazione permanente e attivando gruppi di ricerca e sperimentazione.
  • Collegare in rete telematica le scuole, con l’utilizzo funzionale delle risorse tecnologiche in uso e con la costituzione di spazi web per la comunicazione e il confronto.
  • Attivare risorse professionali per la comunicazione telematica all’interno di ogni realtà scolastica.
  • Condividere risorse professionali interne ed esterne alle scuole.
  • Costituire gruppi di ricerca–azione su ambiti e problematiche di ordine educativo e didattico coerenti con alcune innovazioni della riforma scolastica (elaborazione dei piani di studio individualizzati, elaborazione del port-folio delle competenze, flessibilità organizzativa, gestione dei laboratori, continuità orizzontale e verticale)
  • Condividere percorsi di formazione e ricerca in tutte le varie fasi: dall’input iniziale dato dall’esperto in presenza, allo studio e approfondimento di particolari problemi , all’elaborazione e attuazione di ipotesi di lavoro.
  • Cooperare mediante la rete per la elaborazione di percorsi didattici.
  • Concordare tempi e modalità di valutazione.
  • Individuare indicatori su cui attivare il monitoraggio dei processi e la valutazione dei percorsi.
  • Confrontare dati, condividere interpretazioni e valutazioni.
  • Valutare il percorso sul piano della correttezza epistemologica e didattica.
  • Concordare forme di documentazione collegate con l’oggetto/le esperienze da documentare e, nello stesso tempo funzionali alla comunicazione.
  • Creare un archivio condiviso di esperienze significative.

Gli ambiti sui quali viene creato il curricolo degli allievi sono relativi al piano matematico, scientifico-tecnologico, antropologico e linguistico-espressivo. Il problema che sta alla base è porre in relazione lo sviluppo dei saperi con l’evoluzione del processo di conoscenza degli alunni e evidenziare il contesto/ambiente come nucleo attraverso il quale si creano i saperi e le metodologie. L’ ipotesi di lavoro è l’attivazione di un laboratorio di ricerca e sperimentazione che sia convalidato da esperti del campo attraverso i sistemi telematici che permettono una valutazione qualitativa. Come ogni progetto, sono stati previsti degli incontri in presenza per favorire l’identità, assegnare i ruoli e comprendere l’oggetto della ricerca azione. Successivamente, la comunicazione on line ha aggiunto a questi obiettivi la possibilità di familiarizzare con gli strumenti telematici. Infine vengono pubblicate le esperienze on line.

Tesi Laurea di Rachele Pierotti

 "La ricerca azione on line: programmi collaborativi tra scuole in Italia"

 Relatore: prof. Antoni Calvani


Corso di Laurea di 1° livello per Formatore Multimediale

Facoltà di Scienze della Formazione

Università degli Studi di Firenze

anno accademico 2003-2004