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Ricerca Azione

L’ autore evidenzia le differenze dalla ricerca classica, sostenendo che la ricerca azione è basata maggiormente sulla pratica e sull’individuazione degli scopi e dei fini. In questa metodologia è importante la coerenza, nata dal senso e dal significato che alcuni fatti assumono per l’individuo o per un gruppo.

Pourtois[8] considera i seguenti punti chiave della ricerca azione:

  • Il passaggio dalla centralità del concetto di permanenza alla centralità di quello di cambiamento.
  • Dalla centralità del concetto di razionalità a quello di effervescenza.

La sua attenzione si focalizza però sul passaggio iniziale della ricerca, nel quale si individuano:

  • La vita, quello che succede.
  • I fatti, su cui si indaga, ovvero i dati.

La ricerca azione permette agli attori di possedere la capacità di agire tenendo in considerazione gli obiettivi che si basano su aspetti filosofici, sociali e politici, Pourtois[9] perciò vede in questa metodologia la base di un progetto sociale e scientifico. La ricerca azione alimenta delle contraddizioni che la distinguono sia dalla ricerca operativa riguardante l’applicazione del metodo scientifico a problemi specifici, relativi all’azione quotidiana, che da quella nomotecnica la quale si propone di stabilire leggi generali. L’intervento della ricerca ha lo scopo di arricchire sul piano personale gli attori e far loro ottenere un discreto livello di soddisfazione grazie alla possibilità di prendere coscienza dei cambiamenti attraverso l’utilizzo di azioni alternative. Permette agli attori di facilitare il proprio percorso di apprendimento, il ricercatore è inoltre una figura molto dinamica che facilita le interazioni tra i soggetti.

Un’ulteriore approfondimento di questa tesi è dato da G. Bell il quale considera, come contributo che la Ricerca Azione ha dato alla pedagogia, la creazione di una teoria e di un metodo per lo studio dei cambiamenti in atto, secondo lui le fasi della Ricerca Azione sono:

  • Individuazione dei problemi o dei progetti da affrontare.
  • Analisi delle situazioni-problema.
  • La definizione di un piano di azione, fondato su solide basi teoriche.
  • La realizzazione operativa del piano di azione.
  • La valutazione del progetto realizzato, in relazione alle situazioni problematiche da risolvere.
  • La rivisitazione e revisione del piano, se giudicato inadeguato ed insoddisfacente, rispetto ai risultati conseguiti.

Dall’esperienza di ricerca in educazione nasce la ricerca azione Partecipativa che è un approccio scientifico di tipo integrato, vi appartengono una ricerca qualitativa, un intervento di auto-educazione e un intervento sociale. I caratteri emergenti della ricerca azione Partecipativa sono evidenziati dalla creazione attiva dei saperi , nel loro carattere partecipativo e investigativo, dalla rappresentatività della realtà e dal loro carattere trasformista. Anche la figura del ricercatore si modifica perché lui stesso entra a far parte del mondo che fino ad ora ha osservato, pur cercando sempre di comprendere le dinamiche dell’oggetto di studio. Nella ricerca-azione bisogna comunque tener conto dell’aspetto pedagogico che punta al dialogo e alla comunicazione.

Tesi Laurea di Rachele Pierotti

 "La ricerca azione on line: programmi collaborativi tra scuole in Italia"

 Relatore: prof. Antoni Calvani


Corso di Laurea di 1° livello per Formatore Multimediale

Facoltà di Scienze della Formazione

Università degli Studi di Firenze

anno accademico 2003-2004