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Gli strumenti della sperimentazione


Nell’ambito della ricerca, la discussione sulla metodologia rappresenta un tema complesso che è stato oggetto di discussione durante tutto il secolo scorso. Si sono creati due tipi di approcci, quello fenomenologico e quello sperimentale che diventano due metodi essenziali all’interno di questo campo[1]. Il metodo fenomenologico consiste nella descrizione dei fatti e nella loro riproduzione esattamente così come essi si manifestano. Il campo sperimentale è orientato, invece, a tradurre un’ipotesi scientifica in esperimento in modo da poterla confermare. L'attività di ricerca è sempre e comunque una metodologia costituita da una sequenza ordinata di azioni, di decisioni prese in base a criteri e regole con gradi diversi di libertà o di rigidità. Il ricercatore deve rendere esplicito il procedimento anche attraverso l’utilizzo di uno schema fisso di osservazione che gli limita l’interpretazione dei dati, altrimenti non possiamo parlare di ricerca[2]. Le tipologie di ricerca si dividono in due categorie, qualitativa e quantitativa che fanno la loro comparsa con la nascita della ricerca educativa alla fine del XIX secolo[3].

 


 

[1] Cipolla.C e De Lillo, Il sociologo e le sirene. La sfida dei metodi qualitativi, Angeli, Milano, 1996

[2] ibidem

[3] Università degli studi di Torino, Il dibattito qualitativo-quantitativo nella ricerca educativa, corsi, materiali didattici in rete, 21 Marzo 2000

Tesi Laurea di Rachele Pierotti

 "La ricerca azione on line: programmi collaborativi tra scuole in Italia"

 Relatore: prof. Antoni Calvani


Corso di Laurea di 1° livello per Formatore Multimediale

Facoltà di Scienze della Formazione

Università degli Studi di Firenze

anno accademico 2003-2004