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Uso delle tecnologie per la costruzione e la collaborazione

Sul piano tecnologico rimangono comunque necessari l’innovazione e l’aggiornamento per rendere sempre più efficace la comunicazione on line tra docenti e alunni. Il miglioramento della didattica on line deve fondare le proprie basi sulla concezione di un buon insegnamento oggi rivoluzionato dall’autonomia scolastica e dalla rimessa in discussione delle figure del docente e del discente. La collaborazione riguarda innanzitutto coloro che sono parte integrante del sistema scolastico oltre agli insegnanti, cioè gli alunni che realizzano i propri prodotti e li condividono, creando così una comunità di conoscenze. Le azioni, nel senso pedagogico del termine non devono essere scisse dalla teoria. La condivisione delle conoscenze all’interno di un gruppo, si sviluppa nel momento in cui viene a crearsi molta attenzione verso il sapere dell’altro, c’e una tensione tale verso l’oggetto in questione che fa scaturire la nascita della motivazione. La divergenza conoscitiva diviene un fattore positivo che favorisce la collaborazione e la creazione di un conflitto cognitivo. La collaborazione viene così ad affiancarsi alla ricerca azione creando un processo di apprendimento che si sviluppa alternando l’azione e la riflessione. I soggetti possono interagire grazie alla comunicazione mediata da computer che favorisce la costruzione cooperativa delle conoscenze, ma le tecniche per migliorare l’apprendimento, devono tenere conto delle relazioni interpersonali. La cooperazione diventa sempre più l’elemento caratterizzante e implica l’integrazione di una condivisione degli obiettivi e l’esistenza di attività dove si riuniscono l’ aspetto tecnico e quello comunicativo. La rete diventa un ambiente di apprendimento che sfrutterà maggiormente le sue potenzialità didattiche rispetto a quelle tecnologiche e favorisce la valorizzazione della comunicazione che si stabilisce tra gli attori e contemporaneamente la possibilità di creare strategie educative sciolte totalmente dall’ambiente fisico. La figura che si è creata nell’ambito della formazione on line è quella del tutor di rete. Il suo ruolo è fondamentale poiché deve possedere sia competenze didattico-formative sia comunicative[6]. Come esperti di formazione a distanza, i tutor devono scegliere anche la tipologia di materiale da erogare. Il tutor facilitatore può essere guidato nell’agire anche dalla tipologia di legame che si crea tra i partecipanti, ma deve essere consapevole del proprio ruolo perché non si attivi un transfert nei suoi confronti. All’interno di una comunità di apprendimento si dovrebbe creare una tutorship distribuita dove ogni partecipante possa fare da tutor per l’altro. Il suo compito principale dovrebbe essere quello far esprimere liberamente i soggetti facendo loro rispettare le regole per una buona convivenza in rete. Nel campo della formazione on line, infatti, il tutor ha il compito di monitorare il processo di tutto il corso sia il grado di acquisizione delle conoscenze da parte degli allievi[7]. Chi vuole generare una comunità on line dovrebbe porsi un determinato tipo di questioni preliminari che aiutano la sua attivazione. Dovrebbe ad esempio, tenere conto di come scegliere i suoi partecipanti, le tipologie delle loro interazioni, le eventuali regole per la sua gestione e per la facilitazione dell’interazione[8].

Più specificatamente possiamo dire, grazie alle coordinate dettate da Trentin, che i compiti del facilitatore riguardano vari aspetti della formazione in rete concatenati tra loro, infatti[9]:

  • Il tutor deve innanzitutto essere consapevole dell’impegno richiestogli, deve essere capace di farsi “ri-educare”[10] sulle modalità di interazione e comunicazione. Deve essere capace di acquisire ulteriori conoscenze sulle modalità di coordinamento dei gruppi.
  • Accogliere i partecipanti con un incontro, ove possibile, in presenza.
  • Dare il senso di orientamento con azioni incisive in modo che venga compreso subito il percorso.
  • Assicurarsi dell’esistenza dei requisiti tecnologici necessari, la strumentazione deve essere adeguata all’utenza.
  • Fornire ai partecipanti le competenze basilari per usufruire dell’interazione in rete.
  • Avere la consapevolezza che i partecipanti mettono poca attenzione alle istruzioni più chiare e perciò possono incidere sugli esiti della partecipazione.
  • Prevedere un tutoraggio preventivo con lo scopo di anticipare i problemi che possono emergere durante l’interazione.
  • Prevenire i problemi tecnici che possono incorrere durante l’uso della rete.

Sarebbe inoltre opportuno che il facilitatore tenesse in considerazione alcuni aspetti ulteriori che riguardano le regole da stabilire per la partecipazione on line, la percezione della quantità e della qualità delle interazioni, la netiquette. Quest’ultimo punto in rete viene elevato a potenza e i suoi tratti sono ben esplicitati da G. Livraghi[11]:

  • Essere parsimoniosi con le citazioni,
  • Essere concisi nei messaggi.
  • Non far circolare testi eccessivamente lunghi.
  • Non incrementare discussioni accese.
  • Non annoiare ne eccedere con la scrittura.
  • Usare un carattere che non disturbi la visione.

Queste sono alcune tra le regole che è opportuno usare nell’ambito dell’interazione on line.

L’importanza di questa figura è tale che i fattori che deve considerare spaziano da quelli più strettamente tecnici a quelli maggiormante legati ai rapporti interpersonali come quello di trasmettere il senso della comunità e favorire la socializzazione.

Tesi Laurea di Rachele Pierotti

 "La ricerca azione on line: programmi collaborativi tra scuole in Italia"

 Relatore: prof. Antoni Calvani


Corso di Laurea di 1° livello per Formatore Multimediale

Facoltà di Scienze della Formazione

Università degli Studi di Firenze

anno accademico 2003-2004