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Uso delle tecnologie per la costruzione e la collaborazione

Per ciò che riguarda i rapporti collaborativi tra scuole,è nato un tipo di ricerca azione cooperativa denominata RAM[12] ( Ricerca Azione Multimediale) che si caratterizza per :

  • Il coinvolgimento parallelo di più docenti appartenenti a scuole remote che si collegano in rete per condurre un'esplorazione didattica su uno stesso ambito tematico.
  • La collaborazione tra più attori; docenti-sperimentatori facilitatori, amici critici, esperti, che seguono il processo ed interagiscono in modo telematico.
  • La sua articolazione su due piani: uno inerente alla produzione di materiale documentario relativo al problema oggetto di studio, un altro di discussione più aperta.
  • La produzione di un caso critico come risultato di un' argomentazione tra più attori all'interno di alcuni criteri comuni predefiniti.
  • L’attenzione alla negoziazione iniziale, prima della sperimentazione effettuata dal committente, dai ricercatori e le scuole: si ha la messa a punto, sul piano metodologico e tecnico, dei criteri e delle regole da condividere.
  • L’attivazione di monitoraggio condiviso.

Il progetto definito dalla Ram ha avuto come obiettivi la creazione di un ipertesto in classe, così da rendere famigliari le tecnologie agli insegnanti e favorire la collaborazione. Questo processo ha favorito la costruzione sociale delle conoscenze che vengono create in collaborazione e sono composte da materiale pubblico regolarmente diffuso, l’apprendimento è favorito dalla sensazione di appartenenza alla comunità. L’insegnante che applica la ricerca azione e diviene ricercatore agisce sempre all’interno di un contesto prestabilito ed è circondato da un equipe di esperti che collaborano per il buon funzionamento tecnologico e metodologico del progetto. La possibilità offerta dalle tecnologie permette alle scuole che collaborano, di uscire dal contesto ristretto in cui sono inserite.

Al termine della ricerca azione si crea una raccolta di testimonianze che coinvolgono docenti, collaboratori e studenti i quali forniscono il loro contributo per far emergere tutti i punti focali dell’esperienza sia in positivo che in negativo.

In un progetto di collaborazione tra scuole, si stabilisce fin dall’inizio da quali insegnanti deve essere costituito il gruppo pilota della ricerca. Ogni insegnante crea un sintetico resoconto quotidiano e presenta un’esemplificazione di una situazione quotidiana di lavoro. Di tanto in tanto fa qualche registrazione e sbobina alcuni passi che gli sono sembrati più significativi all’interno dell’esperimento. Anche gli alunni sono coinvolti e hanno il compito di stendere un breve sunto delle varie fasi di lavoro che, successivamente, viene messo in rete. Gli scolari inseriscono all'interno dell'ipertesto le argomentazioni a favore delle loro scelte. Intanto gli osservatori esterni stilano le prime note inerenti al clima che si e' instaurato in classe e in particolare alla gestibilità dell'esperienza in termini di efficacia ed efficienza, facendo un paragone con le classi dello stesso livello che non impiegano le tecnologie. Gli ambiti nei quali può essere applicata la didattica in rete spaziano dall’accesso all’informazione remota, alla costruzione di siti, alla comunicazione interpersonale fino ad arrivare alla collaborazione dove si usufruisce di tecnologie atte alla condivisione. Inoltre il docente deve essere supportato nella gestione dell’ambiente di apprendimento. L’educazione a distanza è caratterizzata dal fatto che l’insegnante e l’alunno possono non essere presenti fisicamente nello stesso momento. Tra gli obiettivi che si pone la didattica c’è quello di modificare l’atteggiamento che lo studente tiene nei confronti della cultura cercando di metterlo nelle condizioni di creare autonomamente nuove conoscenze e nuove strategie. La didattica in rete tra i tanti vantaggi, offre la facilitazione dei rapporti tra docenti e studenti, la creazione di classi virtuali,dove vengono ricreati in parte o completamente le tipologie d’interazioni che avvengono in presenza e apporta dei notevoli cambiamenti per quanto riguarda sia il giudizio degli studenti sui rapporti con gli insegnanti, sia la loro capacità nella risoluzione dei problemi. La collaborazione che si crea on line fra gli studenti permette che essi ottengano risultati migliori sul piano dell’acquisizione di conoscenze poichè divengono loro stessi costruttori di prodotti culturali basati sulle loro esperienze. Nella scuola, la realizzazione di un prodotto ipertestuale è il risultato della volontà di sviluppare abilità espressive, di riflessione e progettuali complesse. Lo spazio web utilizzato per implementare i prodotti creati dalle varie scuole, diventa il deposito di smistamento e di comunicazione per tutte le istituzioni coinvolte. Alcune di queste che operano nel settore dell’incremento tra tecnologie e didattica, sostengono che con l’aumento della circolazione delle conoscenze attraverso la rete, verrà garantito il senso della comunità, il miglioramento della qualità di insegnamento e di apprendimento e verrà incentivato l’aspetto collaborativo.

Non va dimenticato che in un progetto collaborativo tra scuole il monitoraggio svolge un ruolo fondamentale per il processo. Monitorare in questo caso, significa rendere noto ogni piccolo cambiamento che avviene durante il suo tempo di svolgimento quindi non ci può essere quello scarto che si ha normalmente tra la raccolta dei dati e il loro utilizzo. La cooperazione in rete ha un ruolo importante nel momento in cui esplora le potenzialità delle tecnologie per ricreare nuovi ambienti di apprendimento. La collaborazione didattica in rete richiede la necessità di tenere sotto controllo la varietà delle interazioni.

La didattica scolastica è una scienza che ha già una sua struttura, infatti dispone di una sua logica formale, empirica, di una metodologia, la Ricerca azione appunto, e di un linguaggio che le permettono di creare un connubio tra teoria e prassi.


Tesi Laurea di Rachele Pierotti

 "La ricerca azione on line: programmi collaborativi tra scuole in Italia"

 Relatore: prof. Antoni Calvani


Corso di Laurea di 1° livello per Formatore Multimediale

Facoltà di Scienze della Formazione

Università degli Studi di Firenze

anno accademico 2003-2004