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Uso delle tecnologie per la costruzione e la collaborazione


A questo punto possiamo raggruppare in cinque punti cardine le caratteristiche principali di questa metodologia[13]:

  • La logica formale, la ricerca azione agisce alternando la prassi e la teoria in un modello dialettico. Questo sistema crea una forte connessione tra l’oggetto di ricerca e i sistemi socio educativi, la produzione delle conoscenze non è scissa dall’ azione educativa perciò ci si basa su un approccio induttivo. Le soluzioni che vengono sperimentate hanno lo scopo di adattarsi alle situazioni più svariate. La ricerca azione ha l’ intento di superare il dualismo della scienza, adottando un approccio olistico.
  • La logica empirica, tutti i soggetti chiamati in causa diventano oggetto di investigazione e attivano una comunicazione. Il ricercatore indaga anche nel vissuto degli attori della ricerca, alla base c’è una logica processuale e sistemica perciò non parcellizzata.
  • Il metodo di investigazione, con il quale la ricerca-azione prende le distanze dalle procedure del fare educazione come metodologie standard. È attraverso la problematizzazione che si riesce a considerare tutte le variabili dell’oggetto d’indagine. La ricerca azione non tiene conto delle metodologie di investigazione derivate da teorie della ricerca pedagogica. Inoltre è antagonista dei riduzionismi che classificano la metodologia di ricerca in categorie. Si allontana da un tipo di educazione trasmissiva.
  • I linguaggi, attraverso l’interazione viene pianificata la produzione delle conoscenze mediante il pensiero e tramite la pariteticità, la ricerca-azione pianifica la trasmissione delle conoscenze attraverso l’utilizzo di codici molteplici.
  • I mediatori culturali, nella ricerca azione l’accumulo di conoscenze non è distaccato dall’azione e dunque dalla sua funzione sociale. In questo modo viene meno il contrasto che si è creato in campo scolastico tra l’atteggiamento focalizzato troppo sul bambino e quello centrato troppo sulla cultura.

Di fronte all’avanzamento delle nuove tecnologie, l’individuo deve essere capace di sostenere le sue prospettive per non essere sottomesso a quelle della potenza tecnologica.

Per quanto riguarda l’ambito dell’insegnamento, i docenti devono essere educati a sviluppare la loro pratica, perciò una teoria sull’insegnamento potrebbe essere una raccolta di situazioni esemplificative di azioni risolte attraverso la riflessione.

La creazione di nuove conoscenze attraverso il confronto e lo scambio tra varie istituzioni, è la realizzazione pratica di ciò che sta alla base dell’ipertesto. Sotto un punto di vista più strettamente matematico, questo scambio permette ad ogni scuola di confrontarsi, ma anche di auto-valutarsi su ogni aspetto, grazie anche all’aiuto dei pareri di esterni che possono dare un contributo per il mantenimento dell’oggettività. L’insegnamento a distanza ha inizio in America e successivamente si è espanso nel resto d’Europa. Le sue caratteristiche principali sono fondate su:

  • La comunicazione tra esperti, docenti e tecnologia.
  • L’isolamento delle variabili coinvolte nell’input didattico.
  • L’adattamento dei contenuti di insegnamento su quelli di apprendimento.
  • La formazione di un contesto didattico basato sulla tecnologia.
  • L’adattamento delle risorse di insegnamento alle esigenze formative.

Lo stato confusionale, e dunque incerto, che si viene a creare in ambito educativo è attutito da:

  • La semplificazione del compito, tramite alcuni suggerimenti che vengono dati durante il processo di ricerca.
  • Una preparazione metodologica che viene fatta prima di lavorare sul tema pratico.
  • La presenza di una collaborazione e di una consulenza, si attiva il supporto delle istituzioni, del gruppo e la presenza del tutor facilitatore che ha il compito di infondere nei gruppi il senso del rispetto e della tolleranza, la motivazione nell’approfondire i vari quesiti e la capacità di confrontarsi. La figura del tutor originariamente era simbolo di protezione per gli alunni e oggi vi ruotano intorno varie discipline psicologiche e didattiche che ne richiedono la presenza.

Tesi Laurea di Rachele Pierotti

 "La ricerca azione on line: programmi collaborativi tra scuole in Italia"

 Relatore: prof. Antoni Calvani


Corso di Laurea di 1° livello per Formatore Multimediale

Facoltà di Scienze della Formazione

Università degli Studi di Firenze

anno accademico 2003-2004