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Uso delle tecnologie per la costruzione e la collaborazione

Gli esperti J.S.Brown e P.Duguid[25] distinguono le comunità di pratica dalla reti di pratica evidenziando che nelle prime i partecipanti sono coesi e si conoscono tra loro, i loro rapporti hanno una buona percentuale di presenza e contribuiscono alla formazione di reti di conoscenza, mentre nelle seconde i membri non si conoscono e non attivano una forte connessione, sono solo geograficamente più espanse perciò arrivano a creare reti di informazioni. Il livello di condivisione fra più comunità è proporzionato al grado di coesione che c’è in ognuna di esse che si acquisisce attraverso la condivisione delle esperienze e la totale partecipazione alla vita della comunità. La crescita delle comunità come eventi sociali, è data da una sorta di contagio sociale che, come sostiene Gladwell[26], deriva da tre fattori principali, la legge dei pochi, dove solo alcuni soggetti creano la differenza, i fattori contagianti come la pubblicità, e il potere del contesto come gli ambienti che vengono frequentati. Il problema principale per i teorici è come una comunità di pratica possa essere implementata on line, infatti ci sono alcuni aspetti della modalità in presenza che non sono riproducibili in rete, come ad esempio la mimica o il tono della voce, in più le interazioni on line hanno una durata limitata nel tempo e non favoriscono la forte condivisione di conoscenze. L’interazione on line è spesso un supporto alla comunicazione e va in relazione al grado di conoscenza presente tra i membri, inoltre deve essere alimentata e rinvigorita da alcuni incontri in presenza che ristabiliscano i confini della comunità. Questo aspetto è fondamentale per capire che il supporto tecnologico è solamente un incentivo per attivare la comunicazione a distanza tra gruppi e che la comunità deve reggersi da sola attraverso la condivisione di obiettivi e progetti. Per organizzare una comunità on line è necessario chiedersi perchè è importante l’interazione a distanza, come si gestisce la comunicazione on line, quali sono i pro e i contro di questo tipo di relazioni e quali sono gli scopi della comunità. Inoltre gli spazi in cui essa si svolge devono poter essere gestiti anche per migliorare l’aggiornamento dei vari argomenti che si creano di volta in volta. Una buona interazione in rete deve essere gestita da un mediatore che conosce bene le dinamiche di scambio per saper porre le domande e sapere quando interagire con i membri. In una comunità si può verificare che al suo interno solo una percentuale di partecipanti sia il vero produttore e contribuisca ad alimentare l’interazione.

White[27] ha identificato all’interno di un gruppo varie personalità che emergono in modo diverso, fra le quali:

  • I lettori nascosti, che si distinguono in due tipologie, gli osservatori nell’ombra e coloro che per paura non si espongono.
  • I dominatori, coloro che occupano lo spazio di interazione e rischiano di mettere in difficoltà coloro che non hanno il coraggio.
  • I connettori, partecipano in modo trasversale alle conversazioni.
  • I provocatori, inviano messaggi provocatori per il solo gusto di sfidare gli altri partecipanti.
  • Gli umoristi, cercano di attrarre i partecipanti dando loro una visione diversa si sé stessi creando situazioni divertenti all’interno della comunità.
  • I difensori, essendo molto sensibili a qualsiasi cambiamento dello stato della comunità, possono risultare efficaci per il gruppo.
  • Gli spammer, coloro che inviano i messaggi più volte a volte dovuti alla non considerazione delle norme elementari per l’interazione in rete.
  • I martellanti, ripetono continuamente lo stesso concetto a tutto il gruppo.
  • I neofiti, non conoscendo molto bene la comunicazione on line e le tecnologie, si limitano ad osservare gli altri membri in azione.
  • I politicamente corretti, sono coloro che agiscono in modo onesto nei confronti degli altri evidenziando il lato positivo delle cose.
  • Gli irremovibili, assumono una loro posizione e non offrono la disponibilità verso altre ottiche.
  • Gli insicuri, non hanno chiare convinzioni e perciò sono indecisi nelle questioni.
  • Gli intoccabili, sono gli esperti delle situazioni che apportano alla comunità molta esperienza.

I teorici hanno evidenziato alcune caratteristiche del partecipante on line che riguardano da una parte il luogo dal quale si collega, l’orario in cui è connesso e, dall’altra, se all’interno della comunità in cui è inserito, vi sono altri partecipanti che creano dinamicità, quanti sono questi membri. La condivisione di esperienze e di conoscenze in rete avviene per lo più attraverso il testo scritto e quindi in parte rimane asincrona, questo sistema però permette ai partecipanti di esprimere ciò che conoscono. Nella comunicazione scritta i soggetti hanno meno timore di trovarsi davanti a reazioni deludenti come la noia o la distrazione. All’ interno di un gruppo si attiva un buon livello di conoscenza nel momento in cui si presta attenzione al contributo degli altri partecipanti, all’entrata in gioco di una conoscenza tesa ad uno scopo, alla considerazione della differenza come risorsa e alla creazione del conflitto cognitivo[28]. La partecipazione e l’appartenenza ad una comunità di apprendimento on line, è in funzione del ritorno d’investimento del tempo necessario per l’interazione, per la condivisione e l’acquisizione delle conoscenze, per una possibilità di confronto e per l’accesso ai materiali[29]. La condivisione porta alla realizzazione di una conoscenza comunitaria, ovvero alla creazione di un materiale collettivo, necessario ai componenti, che per essere realizzato necessita di alcuni passaggi come sottolineano De Pietro e Micelli[30]:

  • La strutturazione degli oggetti utili ai componenti per risolvere problemi specifici.
  • La predisposizione dei moduli di auto formazione.
  • La definizione degli standard per la codifica della conoscenza e per la sua categorizzazione.
  • La definizione della regole di ricerca.

Tesi Laurea di Rachele Pierotti

 "La ricerca azione on line: programmi collaborativi tra scuole in Italia"

 Relatore: prof. Antoni Calvani


Corso di Laurea di 1° livello per Formatore Multimediale

Facoltà di Scienze della Formazione

Università degli Studi di Firenze

anno accademico 2003-2004