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Come interfacciarsi con il SME

2. estrazione dei contenuti dal SME da parte del CM:

In questa fase mediante un’intervista, che a volte è qualcosa di coinvolgente per l’esperto, si possono estrarre contenuti. Il CM deve preparare una traccia per fare domande chiare, mirate e pertinenti; l’ID si occupa degli aspetti che si riferiscono all’area didattica.

Questa intervista deve servire anche a capire la disponibilità del SME a un possibile lavoro con i corsisti, per poter valutare la possibilità di supporto. Nel caso di disponibilità del SME si può determinare in quali ambiti parteciperà, delimitare la sua interazione con i corsisti e la frequenza delle risposte ai quesiti, definire come parteciperà nella valutazione dei lavori fatti dai corsisti.

Una volta finita l’intervista, il CM la riscrive e la fa leggere al SME.

In questa intervista il CM deve tenere conto che non solo entra in gioco la conoscenza del contenuto, bisogna capire quale veduta d’inserimento del contenuto ha il SME, le tecniche di web writing e le competenze tecniche di editing e authoring utilizzabili nell’ambito del progetto. È importante che l’esperto segnali le risorse che saranno necessarie e che hanno copyright. L’ID si occuperà di evidenziare i diversi tipi di risorse che si possono mettere a disposizione dei discenti.

Per agevolare l’intervista si possono usare delle griglie che servano al SME per recuperare informazione sui contenuti tenendo conto delle risorse e-learning, se non sono state presentate nella prima fase. Per quanto riguarda l’uso di audio e video mi sembra importante presentare con anticipo una griglia al SME per utilizzare queste risorse in momenti precisi del percorso formativo segnalati precedentemente. Nella costruzione di questi strumenti bisogna, per agevolare il lavoro posteriore, tenere conto della focalizzazione dei contenuti e le diverse variabili con cui possono essere incrociati: strategie didattiche, risorse e riferimenti bibliografici, siti web relazionati ai contenuti, esercizi e simulazioni che servano allo studente a raggiungere gli obiettivi formativi, certamente questi esercizi verranno convertiti in formato multimediale.

Il SME deve presentare i suoi contenuti tenendo conto delle conoscenze, delle capacità e delle abilità che devono acquisire i corsisti. Il SME è una figura chiave, perché la presentazione dei contenuti può ridurre i tempi di produzione degli sviluppatori, dalla documentazione presentata e come è strutturata, e da come sono identificati i concetti.

In questa fase il CM deve aiutare l’esperto a circoscrivere gli argomenti all’interno del contenuto. Deve segnalare anche se si può dare una architettura ai contenuti, gerarchia o segnalare una sequenza logica. Altro elemento che bisogna che il SME segnali è se in partenza lui, come esperto, conosce già i punti dove i corsisti potrebbero trovare delle difficoltà di apprendimento. Altri elementi che il SME può fare presente nella fase precedente alla progettazione sono le letture consigliate, l’uso di manuali, libri che i corsisti possono consultare, riviste, e-book, risorse web, cd, archivi e pubblicazioni. Può anche segnalare dove reperire informazione utile: sia siti web, statistiche, ecc.

Altri elementi che si devono produrre in questa fase sono: un apparato iconografico coerente e la tipologia dei media da utilizzare. Tutto questo permetterà di fare formazione, non informazione.

Tesi di Laurea di Maria de los Angeles Castro

"Il subject matter expert nell'e-learning"

Relatore: Prof Mario Rotta

Correlatore: Prof Maria Ranieri


Facoltà di Scienze della Formazione - Facoltà di Ingegneria

Master “Progettista e gestore di formazione in rete”

Anno Accademico 2004-2005