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Come interfacciarsi con il SME

3. collaborazione attiva:

Questa fase è molto importante, il SME e le altre figure che partecipano alla progettazione lavorano a stretto contatto perchè fanno un importante lavoro di gruppo e questo arricchisce il prodotto finale, il LO. Qui condividono tutti insieme le strategie didattiche, formati multimediali e le modalità di elaborazione e trattamento dei contenuti.

Si possono identificare diverse fasi all’interno della collaborazione attiva:

a) discussione di domini contenutistico: generalmente si parte con un brainstorming libero in cui si raccolgono spunti utili per poter definire un indice di massima del contenuto da sviluppare.

b) Si fa un issuing, identificazione dei concetti chiave che possono diventare unità didattiche o learning object e si identifica una articolazione interna.

c) Una volta individuati gli elementi si determina quale strategia didattica applicare a ciascun elemento tenendo conto degli obiettivi, per questa attività c’è un confronto permanente tra SME e ID. è importante tenere conto che, come segnala il Vademecum CNIPA la produzione dei contenuti deve essere vista come un’attività adattiva, un modo di adeguarsi e rispondere efficacemente alle quattro modalità chiave con cui le persone apprendono:

  • Apprendere dall’informazione (leggere, ascoltare, vedere);
  • Apprendere dall’interazione (sperimentare, provare, giocare);
  • Apprendere dalla collaborazione (scambiare, confrontare, discutere)
  • Apprendere dalla situazione (radunarsi, relazionarsi, raccontarsi).

d) In una fase successiva si predispongono dei format adeguati alle strategie identificate, questo per esempio vuole dire che per un determinato contenuto si farà un e-seminar. Si mettono a punto delle linee guida per l’elaborazione di contenuti funzionali ai format.

e) Si realizza una versione prototipo , che viene testata e valutata anche dal SME, si fanno le correzioni corrispondenti.


[2] Le linea guida IHEP (The institute for Higer Education Policy)2000, si pongono in un’ottica di servizio verso l’utente finale (lo studente universitario) secondo un modello didattico di tipo active e collaborative learning. Sono presenti 7 categorie che raggruppano 24 indicatori: le categorie concernono sia gli attori coinvolti (istituzioni, docenti, studenti), sia le fasi del processo (sviluppo e struttura di corsi e contenuti, processo d’apprendimento e valutazione).

[4] Quaglino, G.P; Fare formazione. Il Mulino

[5] Schein E. Lezioni di consulenza

[6] Fasi identificate da Mario Rotta

Tesi di Laurea di Maria de los Angeles Castro

"Il subject matter expert nell'e-learning"

Relatore: Prof Mario Rotta

Correlatore: Prof Maria Ranieri


Facoltà di Scienze della Formazione - Facoltà di Ingegneria

Master “Progettista e gestore di formazione in rete”

Anno Accademico 2004-2005